Condividere la proprietà «non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro». A sottolinearlo è stato ieri Papa Francesco nella Messa dedicata alla Divina Misericordia, celebrata fuori dal Vaticano, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia. Il Pontefice chiede ai cristiani di non vivere «una fede a metà», fatta di celebrazioni e preghiere ma con una sostanziale indifferenza nei confronti degli altri. E poi ha ripetuto più volte quel neologismo da lui stesso creato, 'misericordiarè, che rende meglio di ogni altra parola del vocabolario che cosa vuol dire avere attenzione per gli altri. "Siamo stati "misericordiati", diventiamo misericordiosi» è stato l’appello del Papa.
Nella chiesa romana, distante pochi minuti da Piazza San Pietro, erano presenti una ottantina di fedeli tra carcerati, disabili, infermieri, rifugiati, e anche persone della protezione civile. «Voi rappresentate alcune realtà nelle quali la misericordia si fa concreta, si fa vicinanza, si fa servizio, attenzione alle persone in difficoltà», ha detto il Pontefice al Regina Caeli, recitato dalla stessa chiesa, la preghiera mariana che in questo tempo liturgico sostituisce l’Angelus. E al termine della celebrazione il Papa ha voluto salutare tutti, uno ad uno. Strette di mano, benedizioni, qualche selfie, qualcuno ha anche baciato la mano del Papa.
Erano mesi che non accadeva, considerate le norme anti-Covid. Solo nel recente viaggio in Iraq si era visto il Papa salutare qualcuno con strette di mano e più di recente, nella Via Crucis a San Pietro, aveva abbracciato i bambini che erano corsi a salutarlo. Sui social qualcuno ha storto il naso ma il Papa, come ormai quasi tutte le persone che vivono o lavorano in Vaticano, è vaccinato. E comunque ha più volte detto che questo regime legato alle restrizioni sanitarie è per lui come una «prigione».
Ieri dunque il Papa ha celebrato la Festa della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II nel 1992 per ricordare la figura della santa mistica polacca, suor Faustina Kowalska, alla quale era particolarmente devoto. La religiosa aveva infatti riferito che Gesù, in una delle sue apparizioni, voleva che venisse dedicata una giornata alla misericordia. La chiesa di Santo Spirito conserva il dipinto di Gesù Misericordioso, realizzato secondo le indicazioni che aveva dato la stessa santa, identico a quello che c'è nel Santuario della Divina Misericordia a Cracovia. Papa Francesco ha invitato ad essere misericordiosi, a partire dai confessori, perché «Dio perdona tutto». «Per Dio nessuno è sbagliato, nessuno inutile, nessuno escluso», ha detto. Dio «crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi. Ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi». «E chiediamo la grazia di diventare testimoni di misericordia. Solo così la fede sarà viva. E la vita unificata. Solo così annunceremo il Vangelo di Dio, che è Vangelo di misericordia», ha concluso.
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