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Regioni in pressing, 2 mesi per riaprire tutto. La "musica live" insorge. Domani la decisione

Il pubblico aspetta Bob Marley prima del concerto a Milano il 29 giugno 1980. ANSA

L’ipotesi di riaperture progressive a partire da maggio rilancia le speranze delle regioni e da domani, in occasione del vertice con il governo, prenderà il via quello che può essere considerato il percorso verso «l'uscita dall’incubo», come ha auspicato lo stesso ministro degli Affari Regionali, Mariastella Gelmini.

Sul tavolo ci saranno le proposte dei governatori, che spingono per la gran parte a riaperture progressive e alla revisione dei parametri per i colori. Ma si discuterà anche del tema scuole, con la speranza di poter rivedere in aula tutti gli studenti delle superiori, al 100%. Un’ipotesi fortemente voluta dallo stesso premier Mario Draghi, ma sulla quale peserà la curva dei contagi, che oggi hanno superato i 16mila nuovi casi e 469 vittime. E proprio a palazzo Chigi oggi si sono visti il portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, Silvio Brusaferro, e il coordinatore Franco Locatelli. E domani (venerdì 16 aprile), a quanto si apprende da fonti di maggioranza, si va verso una nuova riunione della cabina di regia del governo, presieduta dal premier Mario Draghi, sulla situazione epidemiologica. Riunione che si dovrebbe tenere dopo l’ultimo aggiornamento dei dati del contagio del Paese.

 

 

 

Una riunione nella quale sarà definito il nuovo pacchetto di misure, compreso il prolungamento dello stato di emergenza, probabilmente fino al 31 luglio. Il d-day per la "liberazione", come l’ha chiamata il presidente della regione Veneto Luca Zaia potrebbe essere l’11 giugno, quando allo stadio Olimpico di Roma torneranno per la prima volta gli spettatori sugli spalti per la gara d’esordio dell’Italia agli Europei contro la Turchia.

«Liberi tutti allora? - si chiede il governatore -. Ci entreranno 20 mila persone all’Olimpico, immagino che l’11 di giugno sia la parte finale della "liberazione. «Chi la volesse leggere in maniera maldestra - aggiunge - potrebbe dire che sto parlando male di questa apertura. Invece dico: "bene", prendiamo atto che l’11 giugno siamo aperti, vediamo di capire strada facendo cosa si può aprire in questi 60 giorni». Proprio l’annuncio del pubblico all’Olimpico, al 25% della capienza, ha dato il via alle inevitabili richieste di tanti altri settori chiusi ormai da un anno, salvo la breve parentesi estiva. E così oggi si è fatto sentire non solo il mondo del basket e quello della pallavolo ma anche quello della musica live.

«Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto», ha tuonato Enzo Mazza, ceo della Federazione dell’industria musicale italiana. Due mesi, dunque, nei quali mettere in atto una road map per rialzare le saracinesche di bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre e tante altre attività che da mesi soffrono una crisi senza precedenti. E, dopo le proteste di ristoratori e partite iva, oggi attori e maestranze dello spettacolo hanno occupato il Globe Theater di Roma. Con ogni probabilità il primo passo sarà la riapertura dei servizi di ristorazione nelle zone gialle anche nella fascia serale.

Il che dovrebbe inevitabilmente essere accompagnato da uno slittamento di una-due ore del coprifuoco che, ad oggi, comincia alle 22. Ma da maggio potrebbero tornare in presenza anche tutti gli alunni delle scuole superiori anche se per l’associazione nazionale presidi questa ipotesi resta «possibile ma improbabile». «E' chiaro che bisogna compiere delle azioni esterne alla scuola, non basta lavorare all’interno delle scuole, dove abbiamo lavorato tanto», afferma il presidente, Antonello Giannelli. «Se i trasporti saranno, e devono essere, organizzati in modo adeguato - è il monito della ministra Elena Bonetti - anche la riaperture delle scuole secondarie di secondo grado potrà essere fatta». Ma, proprio sulle scuole, in agenda potrebbe esserci anche la possibilità di tenerle aperte in estate per chi non va in vacanza. La proposta arriva dal sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso ma al momento resta solo un’ipotesi che, comunque, potrebbe prendere piede già nei prossimi giorni.

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