"Si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia" ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa annunciando anche le principali novità sulle riaperture: il "giallo rafforzato" e la possibilità di spostarsi tra regioni di colori diversi. «Gli spostamenti saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra regioni di colori diversi» ha detto Draghi.
Le riaperture
Il governo sulle aperture oggi ha preso «un rischio ragionato, un rischio fondato sui dati che sono in miglioramento» aggiunge Draghi confermando che la cabina di regia «anticipa al 26 di questo mese l’introduzione della zona gialla, ma con un cambiamento rispetto al passato, nel senso che si dà precedenza all’attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza». Ma saranno definitive le riaperture? "Quando ho parlato di rischio ragionato - ha detto Draghi - intendevo proprio questo: se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che andrà sempre meglio la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa». «Queste aperture sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita. Il rimbalzo è certo, non è sicuro esattamente quanto forte sarà. Ma dobbiamo lavorare sulla sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a crescere e tenere alto il livello dell’occupazione, dopo tantissimi anni in cui purtroppo la situazione è stata diversa».
Vaccini, mascherine e distanziamento
«La campagna di vaccinazione va bene, con tante sorprese positive e qualcuna negativa e questo è stato fondamentale per prendere le decisioni» sulle riaperture. «Questo rischio che incontra le aspettative dei cittadini si fonda su una premessa: che i comportamenti siano osservati scrupolosamente, come mascherine e distanziamenti, nelle realtà riaperte». Draghi ha auspicato per questo l’attenzione delle istituzioni e forze del'ordine: «In questo modo il rischio si trasforma in opportunità».
Le manovre economiche
Con il Def e lo scostamento si fa "una scommessa sul debito buono" ha continuato il premier Mario Draghi. «Franco ha enunciato il Def e l’entità dello scostamento, 40 miliardi. Non merita attenzione solo la cifra ma il percorso di rientro dal deficit, che è poco meno del 12%, solo nel 2025 si vedrà il 3%. Questa è una scommessa sulla crescita: se la crescita sarà quello che ci attendiamo da tutti questi provvedimenti, dal piano di investimento, dal Pnrr, dalle riforme, pensiamo che non servirà una manovra correttiva negli anni a venire. Il processo si traduce in un’uscita dal debito per effetto della crescita». Sul Recovery ha detto: «Il Pnrr è fatto di 191,5 miliardi circa, di cui 69 a fondo perduto, 122 prestiti, più 30 del fondo di accompagnamento al Pnrr».
Il decreto Sostegni
«A proposito del decreto sostegni, è segnato da rapidità dei pagamenti, dal 30 marzo a oggi sono stati pagati due miliardi nella prima settimana e nella seconda un miliardo, ma i pagamenti non sono ancora terminati».
Il decreto Imprese
«La questione aperta è se introdurre cambiamenti» nei prossimi sostegni alle imprese: «il criterio adottato nel primo decreto è quello del fatturato ma ha suscitato perplessità in tanti per vari motivi. Il ministero sta pensando ad aggiungere, oltre a quello del fatturato, anche un criterio che riguarda l’utile, l’imponibile fiscale, in modo da vedere esattamente i soggetti più colpiti dalla pandemia». Lo dice il premier Mario Draghi, parlando del prossimo decreto per le imprese. «Naturalmente non si può aver tutto: con il fatturato i tempi sono molto rapidi, con altri parametri i tempi si allungano di tre o quattro settimane»