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Nuovo Decreto Draghi: zone gialle e "pass verde". Da giugno ok a pranzo nei ristoranti al chiuso. Cos'è la carta verde

Tornano le zone gialle, scuola superiore in presenza almeno al 60%, ristoranti aperti anche la sera ma solo all’aperto e con il coprifuoco che resta alle 22, un "certificato verde" che consentirà di spostarsi anche tra le zone rosse e arancioni, via libera a teatri, cinema, sale da concerto e musei. E dal primo giugno si potrà andare anche allo stadio, in non più di mille persone. La bozza del decreto legge che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri nelle prossime ore conferma sostanzialmente quanto annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa di venerdì scorso e sarà in vigore fino al 31 luglio, quando scadrà anche lo stato d’emergenza, prorogato dunque per 3 mesi. Il testo, se non cambierà nelle prossime ore, è un compromesso tra le diverse posizioni delle maggioranza, con il centrodestra e la Lega in particolare che continuano a chiedere maggiori aperture da subito e il posticipo del coprifuoco almeno alle 23, e l’ala più prudente del governo, con il ministro della Salute Roberto Speranza che anche oggi ha sottolineato come il decreto rappresenti un «primo messaggio di fiducia al Paese» che però richiede massima «prudenza, per non vanificare gli sforzi fatti finora».

Ed è un compromesso anche tra le Regioni e il governo, soprattutto sulla scuola. Non ci sarà, infatti, il ritorno in presenza da lunedì per tutti gli studenti delle superiori. Una soluzione «tecnicamente impraticabile» secondo i presidenti per due motivi: la capienza dei traporti pubblici ridotta al 50% per le normative anticovid e i limiti strutturali delle scuole italiane, che non consentono di rispettare le restrizioni con la presenza di tutti gli studenti. Nella bozza il governo prevede dunque dal 26 il ritorno in classe almeno al 50% per gli studenti delle superiori nelle zone rose e almeno al 60% e fino al 100% in quelle arancioni e gialle. Infanzia, elementari e medie saranno invece in presenza in tutta Italia. E i governatori non potranno derogare a queste disposizioni se non in presenza di casi di «eccezionale e straordinaria gravità" dovuti al virus. «L'obiettivo del governo - dice il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini - è quello di favorire il ritorno a scuola dei ragazzi e lo faremo gradualmente, in modo progressivo e sicuro». «Conosciamo le difficoltà - aggiunge il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi - ma il nostro obiettivo da realizzare quanto prima è quello di riportare tutti in presenza al 100%».

Ristoranti in zona gialla

Dal 26 aprile riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e cena «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto» mentre dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. Lo prevede la bozza del decreto che dovrebbe approdare domani in Cdm nella quale si conferma il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. La bozza prevede inoltre in zona gialla dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.

Scuole: ecco come funzionerà

Le scuole superiori potranno adottare "forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica" affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza «ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca" mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita «ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca». Le disposizioni, prosegue il testo, «non possono essere derogate da provvedimenti dei presidenti delle Regioni» fatto salvo casi di «eccezionale e straordinaria gravità» dovuti al Covid.

Teatri e cinema

Dal 26 aprile in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto" sono svolti solo con «posti a sedere preassegnati» con distanza di almeno un metro: la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma al massimo con 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Lo prevede la bozza di dl Covid. Alcuni eventi si potranno riservare solo a chi abbia certificato verde. Dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.

Spostamenti

Da lunedì tornano invece gli spostamenti tra le regioni gialle (e bianche, quando ci saranno), sospesi ormai da quasi 5 mesi. Si potrà andare da un territorio all’altro o muoversi in ambito regionale ma fino al 15 giugno sarà consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti tra le 5 e le 22, in massimo 4 persone oltre ai minorenni su cui si esercita la potestà genitoriale. In zona arancione, invece, si potrà farlo solo in ambito comunale.

A giugno anche allo stadio

Il cronoprogramma definito dal decreto, sempre se confermato dal Cdm, prevede poi il 15 maggio l'apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali, anche nei giorni festivi e prefestivi; dall’1 giugno quello delle palestre e anche degli stadi e dei palazzetti, con una capienza non superiore al 25% e comunque non oltre i mille all’aperto e 500 al chiuso; dal 1 luglio delle fiere, dei congressi, dei centri termali e dei parchi a tema.

Controlli nelle zone della movida

Tutte misure che saranno accompagnate da un rafforzamento dei controlli, come ha confermato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Saremo particolarmente rigidi, non possiamo rischiare di buttare a mare quello che abbiamo fatto fino ad ora».

 

 

 

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