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Processo Floyd, l'agente Chauvin condannato per omicidio. La famiglia di George: "Una svolta storica"

Per tre volte, per tre capi d’imputazione, la giuria popolare nel tribunale di Minneapolis ha raggiunto la conclusione unanime. George Floyd non potrà tornare in vita, ma la prima reazione è quasi unanime: giustizia è fatta. L’agente di polizia Derek Chauvin, bianco, è stato riconosciuto colpevole di tutti e tre i reati per i quali la pubblica accusa lo aveva incriminato. I reati in questione – tradotti per quanto possibile nel codice penale italiano – vanno dall’omicidio preterintenzionale all’omicidio colposo. Significa che l’agente di polizia rischia fino a 40 anni di carcere.

Giustizia è fatta, questa è una vittoria che va ascritta al movimento Black Lives Matter. Senza quella pressione di massa, difficilmente la procura di Minneapolis si sarebbe mostrata così severa nelle indagini e poi nell’istruttoria. I dodici giurati, per metà di colore, hanno vissuto anche loro in un’atmosfera carica di sgomento, risentimento, volontà di giustizia.

La folla che a Minneapolis attendeva il verdetto del processo Floyd ha accolto la condanna per tutti e tre i capi di imputazione con entusiasmo, applausi e cori. Scene analoghe in molte altre città americane. "Una svolta storica": così l'avvocato della famiglia Floyd ha accolto il verdetto di colpevolezza nei confronti dell’ex agente di polizia Derek Chauvin.

Floyd: Biden, le parole "Io non respiro" non muoiano con lui

«Non dobbiamo pensare di aver finito, non dobbiamo distogliere lo sguardo. Dobbiamo continuare a sentire quelle parole, "io non respiro", "io non respiro". Quelle sono state le ultime parole di George Floyd, non possiamo lasciare che muoiano con lui». Lo ha detto il presidente Joe Biden, commentando la sentenza di condanna per Derek Chauvin, l’ex poliziotto incriminato per la morte dell’afroamericano, avvenuta a Minneapolis il 25 maggio 2020. «Questo può essere - ha aggiunto Biden - un momento di grande cambiamento». Il presidente ha chiesto al Senato di approvare la riforma della polizia intitolata a Floyd, che ha già ricevuto il via libera dalla Camera all’inizio dell’anno. Il capo della Casa Bianca ha inoltre aggiunto che il dipartimento della Giustizia è impegnato a «riportare la fiducia tra i rappresentanti della legge e le comunità». «Niente - ha concluso Biden - può riportare indietro la vita di un fratello, di un padre, ma questo può essere un passo gigantesco nella marcia verso la giustizia in America».

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