Mister X deve spostarsi dalla Campania, “gialla”, alla Sicilia, “arancione”. Parte in auto da Napoli, e appena giunge a Villa San Giovanni, agli imbarcaderi per Messina incappa in un posto di blocco. L’agente gli dice: “Per favore, esibisca il pass verde”. Mister X mostra il certificato attestante la negatività al tampone a cui si è sottoposto in precedenza in un laboratorio privato di Secondigliano. Il poliziotto si insospettisce: “Il timbro non mi convince. Siamo sicuri che non si tratti di un falso?”. L’automobilista si schermisce: “Può stare sicuro, non è giusto avere pregiudizi solo sulla base della mia provenienza”. L’agente esamina in dettaglio la documentazione ricevuta e nota che il titolare del laboratorio ha lo stesso cognome di Mister X: “Ma è suo fratello? Sento puzza di bruciato”, afferma stizzito. “Semplice omonimia”, replica l’automobilista. Ecco che l’operante, convinto dall’onestà del tizio che ha di fronte a sé, chiede: “Va bene, quanto al pass è tutto apposto, però si entra in coppia. Ed è solo in macchina, vedo”. Mister X si stupisce e riporta le lancette a quando era giovane: “Mica devo accedere in discoteca, devo solo andare a Catania per altre incombenze”. Il poliziotto: “Vedrà che tra poco riapriranno anche quelle. Le consiglio di trovarsi una bella compagna”.
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