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Ponte sullo Stretto, l'ing. Siviero "demolisce" il Ministero: "Una relazione tecnicamente... inutile"

L’ing. Enzo Siviero, massimo esperto italiano di Ponti, demolisce il lavoro della Commissione di esperti. Ora tocca alla politica. Tutte le questioni relative al collegamento stabile nello Stretto erano state già affrontate

Enzo Siviero, 76 anni, ingegnere e architetto, pluripremiato, è tra i più profondi conoscitori di ponti al mondo. E se è lui, tecnico di incontestabile esperienza, a demolire l’impianto stesso della relazione stilata da altri tecnici, quelli del Gruppo di lavoro nominato dall’ex ministra De Micheli, qualche ragione ci sarà. La politica si è affidata ai tecnici, i tecnici hanno detto che il Ponte si può, anzi si deve fare, ma lo hanno fatto in modo anomalo, mettendo di nuovo tutto in discussione, indicando come soluzione preferibile quella a tre campate, rispetto al Ponte a una campata.

E Siviero è implacabile nel suo commento: «Da una prima lettura emerge chiaramente che ci siano voluti 8 mesi per redigere una relazione che nulla dice più di quello che già si sapeva! Non era di certo necessaria una commissione per dichiarare l’improponibilità delle soluzioni “tunnel”. Già è stato a suo tempo segnalato che nella commissione mancavano inspiegabilmente le componenti di Ingegneria strutturale e di Urbanistica territoriale. Questa carenza emerge chiaramente nell’elaborato finale privo o quasi dei relativi riscontri. Nessun cenno alla componente territoriale già pienamente definita negli strumenti urbanistici dei Comuni interessati e sulle relative azioni procedurali da svolgere nel caso si optasse per un nuovo progetto abbandonando definitivamente quello già approvato, con ripartenza da zero. Nessun cenno alla tempistica operativa pur determinante in una analisi comparativa quale era richiesta. Nulla si dice sul fatto che con il progetto attuale si può ripartire immediatamente mentre con il nuovo progetto ci vorranno molti anni. Nessuna valutazione di carattere economico neppure di massima, salvo indicare genericamente che il Ponte a tre campate “presumibilmente” costa meno! Il che non sembra corrispondere al vero, in mancanza di uno specifico e necessario approfondimento. Nessun cenno alle opere compensative comprese nel quadro economico del progetto approvato e che valgono un miliardo di euro. Nessuna indicazione sulle ricadute occupazionali immediate e future. Nessun cenno al contenzioso in essere con Eurolink, ai rilevanti costi già sostenuti dallo Stato e di quelli ancora da sostenere, con le palesi pesanti conseguenze di danno erariale. Nessun cenno alle problematiche costruttive delle pile in acque profonde con le relative criticità, ciò che nel passato, da parte dei più autorevoli esperti del settore, ha fatto dichiarare “infattibile” questa soluzione. Queste incertezze ad oggi non sembrano affatto superate. Siamo dunque di fronte alla necessità di una adeguata sperimentazione previ notevoli approfondimenti di studi e ricerche con evidente ulteriore allungamento dei tempi. Nessun cenno alle motivazioni contenute negli atti ufficiali che hanno indotto a suo tempo a scartare anche il ponte a più campate pur essendo la prima opzione esaminata. Nessun cenno alla elevatissima qualità progettuale del progetto approvato che non ha eguali al mondo, vanto dell’ingegneria italiana e che il mondo ci sta copiando"

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