Paura a Gubbio, ma nessun danno particolare, per alcune scosse di terremoto - la più forte di magnitudo 3.9 - che si sono verificate oggi, proprio nel giorno della Festa dei ceri, tradizione secolare e molto sentita dai cittadini, che era tuttavia stata annullata anche quest’anno, per la seconda volta, a causa del Covid. La terra aveva già tremato nella serata di ieri, poco prima delle 22.30, con magnitudo 2.8. Stamani, alle 9,56, la scossa 3,9 che è stata nitidamente avvertita dalla popolazione, anche in alcuni centri vicini e fino allo stesso capoluogo umbro. Paura in città ma nessuna segnalazione è giunta al centralino dei vigili del fuoco da parte dei cittadini, per richieste di aiuto o per informazioni
Diverse le repliche registrate in giornata dall’Ingv, con magnitudo fra 2 e 3. Una di 3.1, poco dopo le 10. Tutte sono avvenute fra i nove e gli 11 chilometri di profondità e nel raggio compreso fra uno e tre chilometri da Gubbio (una, lieve, anche a Umbertide, sempre in Umbria, nel primo pomeriggio). Da subito sono state avviate le verifiche di stabilità nelle abitazioni e secondo quato riferito dai vigili del fuoco, i controlli non hanno evidenziato al momento particolari problemi alle strutture, ma lievi lesioni solo agli intonaci. «Tutti i controlli e le verifiche sono in corso - ha spiegato il sindaco della città, Filippo Stirati - ma non ci sono segnalazioni di alcun tipo di criticità. Sin dagli istanti successivi alla scossa mi sono messo subito in contatto con la Protezione civile e con la Regione, valutando insieme a loro l'evolversi della situazione. Ho riunito anche giunta e ufficio della Protezione civile, che si sono immediatamente attivati». Ripercussioni si sono avute nella circolazione ferroviaria, con lo stop ai treni dalle ore 10 sulla Orte-Ancona, per permettere le verifiche sulla linea: l’IC 534 (Roma-Ancona) con 73 persone a bordo e il treno Regionale 4153 (Ancona-Roma) con 150 viaggiatori, sono rimasti fermi a Fossato di Vico. Disagi e ritardi sono stati registrati anche per altri convogli, con i passeggeri «riprotetti» sugli autobus. La circolazione è poi via via ripresa nelle varie tratte interessate. Due Regionali sono stati cancellati. A Gubbio, negli anni più recenti, analoghi sciami sismici erano stati registrati nel 2013 e poi nel 2014. e alcuni episodi con magnitudo contenute, intorno a 3, si ricordano nel 2016. Il terremoto di oggi, spiega l’Ingv in un’analisi della situazione, è avvenuto in un’area la cui sismicità è frequente ma relativamente moderata. Il sistema di faglie è quello dell’Alta Valle del Tevere, dominato in profondità dalla presenza di una «grande faglia normale a basso angolo d’immersione (15°-20°)», nota in bibliografia con il nome di Faglia Alto Tiberina. E’ una faglia che per le sue dimensioni (60 x 30 chilometri) potrebbe generare un forte terremoto, fino a magnitudo 7. L’assenza di un evento di tali dimensioni nei cataloghi di sismicità storica e la continua e costante occorrenza di piccoli terremoti, con occasionali eventi di moderata grandezza (fino a magnitudo 5.6, il 29 aprile 1984), fa dell’Alta Valle del Tevere un laboratorio naturale per lo studio delle modalità con cui le faglie accomodano la deformazione tettonica.
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