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Rischi ed effetti collaterali dei vaccini: perché le regioni danno poche informazioni online?

Agenas-Scuola S.Anna, corretta informazione aiuta campagna

I rischi relativi agli eventuali effetti collaterali dei vaccini contro il Covid? Poche le informazioni sui siti web-portali regionali istituzionali. E' quanto emerge da un’indagine sulla comunicazione via internet di Regioni e Province autonome condotta da Agenas insieme al Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e all’Istituto di linguistica computazionale del Consiglio nazionale delel Ricerche (Cnr-Ilc). Stando alla ricerca il 52% di questi siti o portali «non riporta informazioni in merito agli effetti collaterali correlati ai diversi tipi di vaccini», il restante 48% sì ma di questi «solo il 29% in maniera esaustiva».

Si distingue, come miglior comunicazione su questo fronte, il Veneto: propone «un video in cui un medico si prodiga nello spiegare al cittadino nel dettaglio le reazioni avverse osservate per ciascun vaccino disponibile». Ignorano invece completamente la questione Provincia autonoma di Trento e Regione Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. Campania e Basilicata non ospitano neppure link a siti web esterni di approfondimento come quello dell’Aifa, dell’Iss o del ministero della Sanità, presenti in tutti gli altri portali regionali. Dall’indagine risulta inoltre che Valle d’Aosta, Campania e Basilicata sono le Regioni la cui comunicazione su siti web e portali istituzionali non ha fornito adeguate informazioni ai cittadini relative a pandemia e a campagna vaccinale in corso.

"Il 57% dei siti web/portali regionali analizzati - si legge sempre nel report - presenta uno spazio dedicato a informare il cittadino riguardo il Covid-19. Il 29% ha uno spazio dedicato, tuttavia con informazioni parziali e/o frammentate. Il 14% non ha dedicato spazi ad informare i cittadini riguardo il Coronavirus. Il portale Costruire Salute della Regione Sicilia rappresenta, invece, una buona pratica di comunicazione al cittadino sul Coronavirus». Spicca anche l’Emilia-Romagna che ha "uno spazio dedicato a informazioni di dettaglio relative alle categorie aventi diritto sia nel momento di analisi sia successivamente».

Ancora, nei portali di Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna non sono presenti informazioni specifiche su dove effettuare il vaccino. E in Basilicata e Calabria non ci sono informazioni specifiche su come effettuarlo. Infine, in Toscana, Veneto, Abruzzo e Sardegna nei siti istituzionali manca una sezione dedicata all’informazione dei cittadini riguardo alla situazione dei casi di coronavirus sul territorio.

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