Venerdì 22 Novembre 2024

Vaccino AstraZeneca: si può ricevere la seconda dose con Moderna, Pfizer o Johnson & Johnson?

Tra le domande di chi deve ricevere la seconda dose del vaccino, la più frequente in queste ore è: chi esegue la prima dose con un vaccino COVID-19 (Astrazeneca-Vaxzevria, Moderna o Pfizer-Comirnaty) può ricevere la seconda con l’altro vaccino? A questa domanda l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco)  risponde che "non ci sono ancora dati sulla intercambiabilità tra diversi vaccini", per cui chi si sottopone alla vaccinazione alla prima dose con un vaccino continuerà a utilizzare il medesimo vaccino anche per la seconda dose. Va sottolineanto, inoltre, che da oggi l’Italia raccomanda l’uso di AstraZeneca solo per chi ha più di 60 anni, sebbene non ci siano elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. L’agenzia Ema ha effettuato un esame «approfondito» di 86 casi segnalati, di cui 18 decessi, su circa 25 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino in Europa e nel Regno Unito. La maggior parte dei casi di trombosi finora segnalati «si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni» ed «entro due settimane dalla prima dose» mentre l’incidenza dei casi sospetti dopo la seconda dose «è limitata». 

Studio Gb: il mix di vaccini AstraZeneca-Pfizer è sicuro

L’utilizzo di un mix di vaccini anti Covid (AstraZeneca e Pfizer) appare in grado di produrre una frequenza leggermente maggiore di effetti collaterali non gravi «a breve termine», ma non comporta «preoccupazioni per la sicurezza» delle persone: lo si rileva da una sperimentazione preliminare condotta in Gran Bretagna dai ricercatori del Com-Cov dell’Università di Oxford su 830 volontari dai 50 anni in su un cui estratto è stato pubblicato in una lettera inviata al Lancet. Lo studio non ha verificato sostanzialo differenze tra la somministrazione di una prima dose AstraZeneca e un richiamo Pfizer e quella inversa. Le reazioni rilevate come più frequenti rispetto all’uso di una doppia dose dello stesso vaccino, con l'uno o con l’altro siero, riguardano fenomeni come mal di testa, febbre o affaticamento: ossia effetti collaterali base, limitati di regola a un giorno, e descritti come «lievi» (mild) o al massimo moderati. «I nostri risultati - ha spiegato a Sky News uno dei coordinatori del trial, il professor Matthew Snape, pediatria e virologo a Oxford - indicano che mixare le dosi può comportare un incremento delle assenze dal lavoro di un giorno dopo l’immunizzazione. Ma è importante notare che non sono emerse preoccupazioni per la sicurezza (dei pazienti) e non ci sono segnali d’un impatto sulla risposta immunitaria». Come a dire, che l’efficacia dell’incrocio dei due sieri non appare inferiore rispetta a quella garantita da una normale doppia dose del vaccino Pfizer o di AstraZeneca.  

L'idea della Francia, annunciata dal ministro della Sanità Olivier Véran, di non dare alle persone sotto i 55 anni la seconda dose di Astrazeneca bensì quella di un altro vaccino, convince poco l'Oms. Non c'è "alcun dato adeguato" sull'intercambiabilità dei vaccini, sottolinea l'Organizzazione mondiale della sanità commentando la scelta. L'Istituto superiore di Sanità francese (Has) aveva sospeso il vaccino AstraZeneca per i minori di 55 anni già il 19 marzo. E sul punto interviene anche l'Ema. "Non c'è ragione di fermare la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca", ribadisce un portavoce della Commissione Ue interrogato sulla sicurezza del vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese, ricordando nuovamente il parere positivo espresso dall'Ema, secondo la quale "i benefici" della vaccinazione "sono maggiori dei rischi". Il portavoce auspica, infatti, che gli Stati membri mantengano "un approccio coerente" sul vaccino prodotto da AstraZeneca, ribadendo l'importanza "che le persone abbiano fiducia nei vaccini" e nei processi che permettono la loro immissione sul mercato.

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