Sono state individuate altre persone che avrebbero avuto un ruolo per la sparizione della ragazza scomparsa circa un mese fa da Novellara, nella bassa Reggiana. In particolare, dalla visione delle immagini della videosorveglianza dell’azienda, sono stati riconosciuti due cugini della giovane che vanno ad aggiungersi ai genitori e a uno zio. Questi vengono ritratti la sera precedente l’ultimo avvistamento della ragazza, uscire dal capannone con attrezzi da lavoro utilizzati verosimilmente per preparare la buca. Complessivamente, quindi, sono salite a 5 le persone iscritte nel registro degli indagati. In mattinata riprenderanno le operazioni di ricerca che si concentreranno alle spalle del capannone attraverso l’ispezione in particolare di alcuni pozzi e canali nonché di altre serre senza l’ausilio di unità cinofile.
Intanto alcune centinaia di persone si sono unite ieri sera in piazza Unità d’Italia a Novellara, nella Bassa Reggiana, per prendere parte alla fiaccolata dedicata a Saman Abbas, la 18enne d’origine pachistana della quale non si hanno notizie da un mese. «La nostra comunità è stata travolta da una situazione senza precedenti - ha detto la sindaca Elena Carletti che ha preso la parola - siamo qui per una ragazza che forse nessuno di voi ha conosciuto. Saman non è da sola e non sarà mai da sola. A prescindere da quello che accadrà».
Al suo fianco anche diversi sindaci, assessori e consiglieri comunali ma anche parlamentari reggiani ed esponenti di diverse religioni che hanno voluto mostrare vicinanza e solidarietà al paese, stringendosi attorno alla comunità in questi giorni di grande apprensione per le sorti della ragazza. La Procura di Reggio Emilia sta indagando per omicidio perché pensa possa essere stata uccisa. I carabinieri - che stanno continuando le ricerche per trovare l’eventuale corpo - sono entrati in possesso di un filmato delle telecamere di sorveglianza in cui, la sera del 29 aprile scorso, si vedono tre uomini allontanarsi con due pale, un secchio contenente un sacchetto e un piede di porco, verso il retro dell’abitazione per poi fare ritorno due ore dopo. E, attraverso una rogatoria internazionale, si sta cercando di rintracciare i genitori che sono rientrati improvvisamente in patria i primi di maggio senza dare preavviso a nessuno in Italia.
I carabinieri continuano le incessanti ricerche. Si batte soprattutto la zona agricola attorno all’abitazione della famiglia. Se non emergeranno novità, lunedì torneranno le unità cinofile coi cani molecolari. La Procura indaga per omicidio. Gli inquirenti temono che la ragazza - la quale a ottobre scorso aveva denunciato i genitori ribellandosi al matrimonio combinato che le avevano organizzato - sia stata uccisa.
Un’ipotesi che si è fatta strada dopo che gli inquirenti - grazie alle immagini di videosorveglianza acquisite - hanno visto che la sera del 29 aprile tre uomini con due pale, un secchio con un sacchetto azzurro e un piede di porco si dirigevano nel retro dell’abitazione per poi fare ritorno due ore dopo. Tre al momento le persone iscritte nel registro degli indagati: madre, padre e zio. La famiglia è irreperibile dal momento che è rientrata in Pakistan i primi di maggio. È stata attivata una rogatoria internazionale per intercettarli.
Nello stretto riserbo di inquirenti e investigatori proseguono gli accertamenti sulla sparizione della giovane, scandagliando palmo a palmo la zona vicina all’abitazione.
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