
«La teoria della stagionalità del Sars-Cov-2 non è confermata, visto che l’estate in altri emisferi non è stata altrettanto clemente che da noi. Ma è vero che il clima caldo influisce in maniera indiretta sul virus, perché in estate si sta di più all’aperto. Il dato chiaro è che ora i dati sono buoni e che dobbiamo prepararci in maniera molto molto seria per ottobre». Lo ha spiegato durante la trasmissione Agorà, su Rai tre, Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), rispondendo in merito a una possibile quarta ondata di Covid-19 a ottobre, dopo il miglioramento estivo. Il primo pilastro della strategia, secondo Rasi, dovrebbe essere «mettere in sicurezza i vulnerabili; il secondo è interrompere la circolazione in quelli che sono i grandi protagonisti della mobilità, ovvero i giovani dai 12 ai 30 anni vaccinandoli massivamente adesso e poi continuando a mantenere dei comportamenti corretti».
Il terzo è riprendere il tracciamento dei casi, ora che il virus circola meno. «Si devono fare le sequenze dei pochi casi, perché lì si intercettano le varianti, e bisogna fare un minimo di sierologia per vedere chi è immune e chi no, e se e quando fare questa terza dose famosa». Sui locali chiusi, invece, per Rasi, «bisogna fare attenzione bisogna siano mantenuti distanziamento e misure, all’aperto possiamo iniziare a stare abbastanza tranquilli. Tutto ciò che si può fare all’aperto ci lascia abbastanza tranquilli». La cosa più tranquillizzante è il calo deciso dei decessi, «continuando a vaccinare così le prospettive diventano veramente incoraggianti».
1 Commento
Grazia
01/06/2021 01:17
Rasi sa che l'anno scorso è avvenuta la stessa cosa senza vaccini? Basta andare a guardare i grafici sui decessi.