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Riforma penale del diritto canonico: ecco le novità per laici e donne

Tra le altre novità della riforma della disciplina penale: il reato di abuso di minori diventerà un reato commesso contro la dignità della persona

Il Papa, con la Costituzione Apostolica "Pascite Gregem Dei", riforma il libro VI del codice di diritto canonico. Riguarda la disciplina penale e la sua osservanza risponde ad una «concreta ed irrinunciabile esigenza di carità non solo nei confronti della Chiesa, della comunità cristiana e delle eventuali vittime, ma anche nei confronti di chi ha commesso un delitto, che ha bisogno all’un tempo della misericordia che della correzione da parte della Chiesa». Lo sottolinea il Papa aggiungendo che il ricorso al sistema penale sostiene «il ripristino delle esigenze della giustizia, l’emendamento del reo e la riparazione degli scandali».

Tra le novità della riforma della disciplina penale varata dal Papa, il reato di abuso di minori è ora inquadrato non all’interno dei reati contro gli obblighi speciali dei chierici, bensì come reato commesso contro la dignità della persona. Sono comprese le azioni compiute non solo da parte dei chierici ma anche i reati di questo tipo commessi da religiosi non chierici e da laici che occupano alcuni ruoli nella Chiesa, così come eventuali comportamenti del genere, con persone adulte, ma commessi con violenza o abuso di autorità.

Con la riforma della disciplina penale del Codice di Diritto Canonico vengono incorporati nello stesso Codice «reati tipizzati in questi ultimi anni in leggi speciali, come la tentata ordinazione di donne; la registrazione delle confessioni; la consacrazione con fine sacrilego delle specie eucaristiche». E’ quanto spiega mons. Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, segretario del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi.

Il Papa, con la Costituzione Apostolica 'Pascite Gregem Deì, riforma il libro VI del codice di diritto canonico. Riguarda la disciplina penale e la sua osservanza risponde ad una «concreta ed irrinunciabile esigenza di carità non solo nei confronti della Chiesa, della comunità cristiana e delle eventuali vittime, ma anche nei confronti di chi ha commesso un delitto, che ha bisogno all’un tempo della misericordia che della correzione da parte della Chiesa». Lo sottolinea il Papa aggiungendo che il ricorso al sistema penale sostiene «il ripristino delle esigenze della giustizia, l’emendamento del reo e la riparazione degli scandali».

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