La morte di Camilla Canepa, deceduta dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria-AstraZeneca apre scenari inquietanti, oggetto di indagine da parte della magistratura che ha inviato i carabinieri del Nas negli ospedali di Lavagna, dove la ragazza è stata ricoverata una prima volta, e San Martino di Genova, dove è stata operata nell’estremo tentativo di salvarle la vita, per acquisire tutte le cartelle cliniche relative al suo caso. Proprio nella prima cartella, quella presa dai carabinieri nel piccolo ospedale di Lavagna, gli investigatori hanno scoperto che la ragazza aveva per ereditarietà una piastrinopenia immune e che aveva assunto farmaci ormonali. Anche quattro giorni dopo aver ricevuto la dose di Vaxzevria aveva assunto un farmaco specifico a base di ormoni. E’ stata dimessa dopo l’osservazione e le analisi del caso. Poi la corsa al San Martino, gli interventi, il decesso. L’acquisizione dei documenti mira a comprendere quali siano state le patologie di Camilla ma anche se la ragazza, al momento di farsi il vaccino, abbia riferito sia della piastrinopenia che della terapia ormonale che stava seguendo. Come anche sarà importante avere la scheda anamnestica che dovrebbe essere stata compilata da Camilla prima di vaccinarsi. I magistrati hanno già affidato l’autopsia al medico legale Luca Tajana e all’ematologo Franco Piovella che hanno già eseguito gli esami sugli altri quattro casi di decessi dopo vaccini. Il primo è stato quello della docente Francesca Tuscano di 32 anni e poi di tre anziani, tra i 70 e gli 80 anni, cui erano stati somministrati Astrazeneca e Pfizer.
La morte di Camilla ha gettato nello sconforto un’intera regione ma tanta ammirazione ha scatenato la decisione dei genitori di donare gli organi della loro ragazza. «Condivido il loro terribile lutto e ammiro la loro grande dignità, il grande senso civile che li ha portati a consentire la donazione degli organi, un gesto di grande maturità e di grande civiltà», ha detto Gianluigi Zona, il primario di neurochirurgia del Policlinico San Martino che ha operato Camilla. Il sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio ha decretato che il giorno dei funerali di Camilla sarà lutto cittadino per il «dolore immenso che ha colpito la nostra collettività». La morte di Camilla ha avuto però anche altri effetti: questa mattina 'quasi tutte donne sotto i 60 annì ha detto l’assessore alla salute Lucia Pinasco, hanno rinunciato alla vaccinazione sia con vaccini mRna che con vaccini a carica virale - a causa della notizia della morte della ragazza. «Camilla aveva paura del Covid - dice una compagna di scuola presso l’istituto Morti per la Patria di Chiavari - per questo è venuta volontariamente, anch’io ho fatto la prima dose ma non farò più la seconda». C'è anche un medico di base con oltre mille pazienti, Luigi Miglio, che spiega: 'ho sconsigliato vivamente ai miei pazienti sotto i 40 anni di fare il vaccino AstraZeneca e in 5 o sei casi in questa fascia di età che avevano deciso di fare tale vaccino ho riscontrato gravi patologie e segnalato alla Asl questi elementi avversi».
E c'è polemica anche sugli Open Day. Tanto che il governatore della Liguria Giovanni Toti ha voluto pubblicare sui social la lettera del Cts in merito. «Il Cts - recita la lettera lettera inviata il 12 maggio dal Cts alle Regioni - non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni».
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