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La morte di Umberto e Greta sul lago di Garda: "I due indagati non sono scappati, sono distrutti"

Le vittime: Greta Nedrotti e Umberto Garzarella

«Sono residenti a Monaco di Baviera e quindi sono tornati a casa, non vuol dire che sono scappati». E’ quanto precisa all’AGI l’avvocato Guido Sola, legale dei due turisti tedeschi di 52 anni indagati a piede libero per omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso in relazione all’incidente nautico dello scorso sabato notte sulle sponde bresciane del Lago di Garda in cui hanno perso la vita Umberto Garzarella, imprenditore 37enne di Salò, e Greta Nedrotti, studentessa 25enne di Toscolano Maderno (Bs).

Interpellato sul loro stato d’animo, il difensore ha replicato: «Sono distrutti. Quando sono stati convocati in caserma, erano convintissimi di non essere rimasti coinvolti in nessun sinistro, menchemeno in uno con dei feriti. Quando ho comunicato loro che due persone erano morte, sono rimasti attoniti». Stando alla versione fornita ai Carabinieri della compagnia di Salò, coordinati dal pm Maria Cristina Bonomo, i due uomini, avrebbero bevuto a cena un bicchiere di vino bianco consapevoli di doversi mettersi alla guida del motoscafo. Poi una volta attraccato a Salò il motoscafo Riva, di proprietà di uno dei due, avrebbero proseguito la serata bevendo ancora. Durante l’interrogatorio di domenica da parte dei due uomini «c'è stata piena collaborazione - ha chiosato l’avvocato Sola - e hanno risposto a tutte le domande del pm».

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