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Miami, sospese le ricerche dei dispersi sotto le macerie. Tremendo il bilancio: oltre 160 morti

«Ditemi quello di cui avete bisogno». Joe Biden accompagnato dalla First Lady Jill sbarca a Miami e, nei panni del consoler-in-chief, abbraccia le famiglie delle vittime e dei dispersi del crollo del palazzo a Surfide. E lo fa proprio nel giorno in cui si fermano, anche se temporaneamente, le ricerche per i timori di nuovi crolli di quelle 140 vite rimaste sotto le macerie. Con le speranze, ad una settimana dal drammatico crollo del condomino, che ormai sono di fatto spente. Salvo un miracolo il bilancio delle vittime potrebbe, alla fine, superare i 160 morti.

Il presidente fa prima il punto con le autorità locali, incluso Ron DeSantis, il governatore della Florida e delfino di Donald Trump. «Vi ringrazio per quello che state facendo. State mostrando che siamo un paese in cui si può cooperare», dice Biden al St. Regis, dove una sala è stata allestita per l'incontro al quale partecipano anche il sindaco della contea di Miami-Dade Daniella Levine Cava e il senatore repubblicano Marco Rubio, ma anche funzionari della protezione civile e rappresentati dei soccorritori. Da giorni i soccorritori lavorano senza sosta in quella che è una corsa contro il tempo per cercare i dispersi. Con il passare delle ore però le speranze di trovare qualcuno ancora vivo si affievoliscono e, ormai, sono quasi spente del tutto. Dall’incidente è ormai passata quasi una settimana e dalle macerie nessuno è stato recuperato vivo. Al momento il numero dei morti è limitato a 18 mentre i dispersi sono più di 140.

Le autorità locali assicurano che le ricerche riprenderanno il prima possibile pur senza offrire una tabella di marcia. Appese al sogno di un "miracolo" le famiglie di chi ancora manca all’appello cercano di farsi forza: per loro sono state allestite strutture di ospitalità e sostegno psicologico. Ma la frustrazione del familiari aumenta: vogliono risposte e le vogliono subito. Le indagini, così come le ricerche, procedono per il momento a rilento. Gli investigatori hanno infatti bisogno di poter accedere al luogo dell’incidente ma fino a che i soccorritori sono all’opera, l’area delle macerie resta per loro quasi off limit. Questo complica le indagini e allunga i tempi per cercare di capire cosa sia realmente accaduto, come sia stato possibile il crollo di un palazzo in uno degli stati con le nome edilizie più rigide d’America, di chi è la responsabilità, se ci sono state delle mancanze. Tutte domande in attesa di risposte che al momento appaiono ancora distanti, considerato che tutta l'attenzione è concentrata sui soccorsi ritenuti le vera e unica priorità. Lo hanno ribadito anche a Biden Levine Cava e DeSantis.

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