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Incidente lago di Garda, arrestato il tedesco che guidava il motoscafo: conclamata ubriachezza

È stato portato in carcere a Brescia Patrick Kassen, il 52enne tedesco accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso per l’incidente sul Garda costato la vita a Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. «È stato documentato il conclamato stato di ubriachezza di Kassen, infatti sono state raccolte plurime e convergenti testimonianze, riscontrate da documentazione video e certificazioni sanitarie che non lasciano spazio a dubbi» , fanno sapere gli inquirenti La velocità del mezzo, ricostruita tramite una simulazione notturna della Guardia Costiera, risulterebbe di circa 20 nodi, ben quattro volte superiore rispetto al limite.

Determinante, in questi giorni, è stata l’attività svolta dalla Procura di Brescia per assicurare alla giustizia la persona ritenuta responsabile del gravissimo episodio. La Procura ha dapprima richiesto e ottenuto una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del conducente del motoscafo, il quale nel frattempo era rientrato in Germania. Per questo la Procura ha immediatamente richiesto un mandato di arresto europeo, attivando contestualmente la collaborazione di Eurojust e del Servizio di cooperazione internazionale di polizia presso il ministero dell’Interno, per una pronta esecuzione del provvedimento. Proprio oggi, peraltro, presso la Corte d’Appello di Monaco, era attesa la convalida del mandato di arresto europeo richiesto dalla Procura della Repubblica di Brescia.

Come si evince dall’ordinanza, gli investigatori fin dai primi istanti successivi al rinvenimento del cadavere di Umberto Garzarella e a seguito degli accertamenti disposti dalla Procura di Brescia, hanno raccolto «univoci e concordanti elementi di reità a carico dell’indagato il quale - come emerso in occasione degli interrogatori condotti dal pubblico ministero - era risultato essere il conducente del motoscafo al momento dell’impatto».

In particolare, è stato documentato il conclamato stato di ubriachezza di Kassen dopo che sono state raccolte «plurime e convergenti testimonianze, riscontrate peraltro da documentazione video e da certificazioni sanitarie che non lasciano spazio a dubbi». Inoltre, sembra esssere stata accertata la velocità del motoscafo al momento dell’impatto, ricostruita tramite una simulazione notturna svolta in loco della Guardia Costiera, una velocità stimabile in circa 20 nodi, ben quattro volte superiore rispetto al limite di navigazione consentito.

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