L'uso allargato del green pass sulla scorta del modello adottato in Francia "sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni". E' questo - secondo quanto si apprende - il ruolino di marcia che si intende seguire.
Le stesse fonti ricordano che il green pass è già utilizzato in alcuni ambiti, come matrimoni, Rsa, stadi, eventi.
La proposta di Sileri
Fare subito come ha fatto la Francia, applicando 'sul serio' il Green pass, niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, rivedere i parametri nel giro di una o due settimane. La proposta arriva dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dal Messaggero. 'Pensiamo alle discoteche - esemplifica -, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi'. Perché 'il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati'. I parametri: 'Dovremo aumentare l'importanza del tasso di riempimento degli ospedali'.
Il no dei ristoratori
"Green pass nei ristoranti? Pronti a scendere in piazza contro questa misura incostituzionale". Così in una nota Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, associazione nata nel marzo 2020 a Firenze, con il nome di Ristoratori Toscana, per tutelare le imprese di ristorazione.
"Basta far ricadere di nuovo le incapacità del governo sui ristoratori" aggiunge. "Chi dovrebbe controllare il green pass dei nostri clienti? Il nostro personale? A quale titolo". "Continuiamo con il piano vaccinale, sensibilizziamo alla vaccinazione ma al green pass rispondiamo: tamponi per tutti e gratuiti", conclude Madeo lanciando l’hastag #nogreenpass.
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