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Scuola e Invalsi, Bianchi: "Veniamo da anni di sofferenze, dobbiamo tornare in presenza"

E' quanto affermato dal ministro dell'Istruzione intervenuto alla presentazione dei risultati delle prove Invalsi 2021 presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche

Il ministro Bianchi

"La nostra presenza qui è l'inizio di un percorso comune col Cnr. Quest'anno è un anno particolarmente delicato. Veniamo da due anni di sofferenze, difficoltà. Tutta la nostra scuola ha ricorso a strumenti che non erano nella nostra tradizione. Ma c'è da dire che la scuola non giungeva al 2019 in condizioni splendide". E' quanto affermato dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi intervenuto alla presentazione dei risultati delle prove Invalsi 2021 presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

"La funzione fondamentale degli Invalsi- ha evidenziato ancora il ministro- è il richiamo alla realtà. La realtà di un Paese che per anni non ha messo la scuola al centro. Molte le disuguaglianze di tipo territoriale e le discriminazioni sociali. Alti i livelli di dispersione scolastica, soprattutto disomogenei, con acute differenze tra Nord e Sud. La pandemia ha agito su questo".

"Il centro del rilancio del paese passa dalla scuola"

Secondo il ministro "per uscire da questa fase nel modo migliore bisogna porre la scuola al centro del rilancio e dello
sviluppo del Paese. A partire dallo 0-6". Sulle assunzioni Bianchi afferma: "70 mila saranno i docenti immessi in ruolo quest'anno. E 70 mila almeno l'anno prossimo. Piano persone e piano infrastrutture li stiamo attuando con
coerenza".

Ritorno in presenza, ma continuare con vaccinazioni

"Stiamo tutti lavorando per la scuola in presenza ma bisogna che si completi l'opera di vaccinazione. L'85% degli insegnanti - ha aggiunto - è vaccinato, ma siamo un po' indietro con i ragazzi. Bisogna fare un atto di responsabilità collettiva. Faccio un appello, naturalmente lasciando la libertà alle persone".

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