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Monoclonale italiano efficace contro tutte le varianti, ma... mancano i volontari per la sperimentazione

Il programma prevede che il test venga effettuato su 800 persone che hanno avuto tampone positivo e sino ad ora ne sono stati reclutati solo un centinaio

«Noi stiamo sviluppando un anticorpo monoclonale di seconda generazione che ha già superato la prima fase clinica, con risultati eccellenti anche contro tutte le varianti. Ci si avvia ad affrontare le due fasi successive ma servono candidati e finanziamenti». Lo spiega Rino Rappuoli, direttore scientifico e responsabile Ricerca e Sviluppo di GlaxoSmithKline, alla Giornata del Ricercatore alla Maugeri di Pavia.

«Il nostro anticorpo monoclonale neutralizza tutte le varianti del virus e viene somministrato tramite iniezione e non più con endovenosa, anche a casa del paziente o in un ambulatorio medico, a un prezzo più contenuto».

I tempi della fase 2 e 3 non sono attualmente ancora prevedibili: «Il programma prevede che il test venga effettuato su 800 persone che hanno avuto tampone positivo: abbiamo cominciato a metà maggio e sino ad ora ne abbiamo reclutati solo un centinaio - ha spiegato Rappuoli -. E' difficile contattare eventuali candidati per ragioni di privacy. La Regione Toscana sta diffondendo l’opportunità via internet: speriamo che questa campagna di informazione produca risultati efficaci, altrimenti dovremo continuare il lavoro all’estero».

«In Italia - ha sottolineato ancora Rappuoli - si può fare una buona ricerca, anche perchè possiamo contare su ricercatori di grande valore. Ma oggi mancano ancora finanziamenti per avere laboratori competitivi a livello internazionale. Speriamo che con i fondi del Pnrr si facciano gli investimenti necessari».

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