Lunedì 23 Dicembre 2024

Coronavirus, i medici sfatano fake news: "I vaccini non causano varianti!"

I vaccini anti Covid non causano le varianti, ma da soli non possono arginare un’ondata di infezione come quella in corso, almeno fino a quando un’alta percentuale della popolazione non sarà efficacemente protetta. A precisarlo è un approfondimento pubblicato sulla rubrica 'Dottore ma è vero che...?' a cura della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), per far chiarezza sulla fake news che sostiene come sarebbero state le campagne vaccinali a indurre il virus a trovare nuovi modi per sfuggire agli anticorpi. Questa sbagliata opinione si è diffusa soprattutto in seguito alle dichiarazioni di alcuni medici che hanno collegato due fenomeni avvenuti in tempi ravvicinati: il fatto che di varianti si è cominciato a parlare quando è iniziata la campagna vaccinale. In realtà, precisa la Fnomceo, «la variante alfa è emersa in Inghilterra a settembre 2020, ben prima che i vaccini anti Sars-CoV-2 venissero autorizzati. Le varianti beta e gamma, che si sono selezionate in Sud Africa e Brasile a fine 2020, quando il virus circolava in maniera estesa in una popolazione non vaccinata». La variante delta, infine, è dilagata nella primavera del 2021 in India, «su una popolazione vaccinata per non più del 3%». A confermarlo un articolo pubblicato a luglio sul New England Journal of medicine: «dato che varianti capaci di eludere la risposta immunitaria sono emerse ben prima che i vaccini fossero distribuiti su larga scala, è difficile prendere in considerazione l’ipotesi che i vaccini siano stati fattori importanti nel determinare questa capacità di evasione». Tuttavia, è vero che, precisano i ricercatori, «una replicazione virale prolungata in presenza di una immunità parziale potrebbe aver contribuito allo sviluppo di varianti». Ad esempio, «l'uso di anticorpi monoclonali o plasma di convalescenti, in circostanze in cui sono di limitata o non dimostrata efficacia, può contribuire alla evoluzione di varianti preoccupanti,» non perché inducano le mutazioni, ma perché conferiscono ai virus che ne sono portatori un vantaggio.

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