Sale ancora, e per la quarta settimana consecutiva, l’indice Rt in Italia, che nell’ultimo monitoraggio segna 1,57 contro l’1,26 della scorsa settimana. Su anche l’incidenza settimanale che passa da 40 a 58 casi per centomila abitanti. E’ quanto si apprende dalla cabina di regia per il monitoraggio Covid, riunita questa mattina come ogni venerdì.
Balzo in avanti, quindi, per l’incidenza e l'Rt che questa settimana si attestano rispettivamente a 58 e 1,57. I due valori, che segnano la circolazione del virus e la replicabilità del contagio, sono oltre la soglia di 50x100mila per il primo e oltre l’1,50 il secondo. La scorsa settimana si attestavano rispettivamente a 41 e 1.26. Due parametri che, insieme ai nuovi valori varati dal governo sulla percentuale di saturazione delle aree mediche e delle terapie intensive, determinano il cambio di fascia delle regioni e le relative restrizioni.
L'indice Rt regione per regione
Nel periodo 6-20 luglio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,57 (range 1,34-1,82), in forte aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno. Si osserva in maniera analoga un aumento dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt 1.46 (1.38-1.55) al 20 luglio contro Rt 1.16 (1.06-1.27) al 13 luglio. La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità. In particolare, l’indice Rt puntuale (calcolato al 14 luglio) più elevato si registra in Sardegna con 2.44, seguita dalla Pa di Trento con 2.27 e dalla Liguria con 2.12. Il Lazio è a 2.01. Quattro le regioni com Rt sotto 1: Molise (0.32), Valle d’Aosta (0.56), Abruzzo (0.89) e Calabria (0.99). I dati sono contenuti nel monitoraggio settimanale Iss-ministero Salute all’esame della Cabina di regia (dati al 28 luglio relativi alla settimana 19-25 luglio). Per quanto riguarda i nuovi casi segnalati nella settimana, il Lazio è in testa con 4.002, seguito dalla Sicilia con 3.953 nuovi casi nella settimana del monitoraggio, Veneto (3.942) e Lombardia (3.643).
I numeri delle terapie intensive regione per regione
Nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, ma aumentano i ricoveri . Il tasso di occupazione in intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di ricoverati che passa da 165 (20/07/2021) a 189 (27/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche nazionale aumenta invece al 3% rispetto al 2% della scorsa settimana. Il numero di ricoverati in queste aree è in aumento da 1.194 a 1.611. Aumentano i ricoveri per Covid-19 nei reparti di terapie intensiva e di area medica, ed in testa alla classifica si collocano le Regioni meridionali ed il Lazio. Se il tasso di occupazione nazionale si mantiene infatti sotto la soglia critica sia per l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive (al 2,2%) sia nei reparti (al 2,9%), i valori salgono in alcuni territori. Con i nuovi parametri, infatti, la soglia critica che segna il passaggio alla zona gialla per le Regioni è fissata al 10% e 15% di occupazione rispettivamente per le intensive ed i reparti ordinari. Per i ricoveri in reparto i numeri più alti si segnalano in Sicilia (8,0%), Calabria (6,6%) e Campania (4,9%). Per le terapie intensive, invece, i maggiori tassi di occupazioni sono evidenziati in Sicilia (4,7%), Sardegna (4,2%) e Lazio (3,7%).
Questi i tassi di occupazione nelle varie Regioni rispettivamente per le aree mediche e le terapie intensive secondo i dati della bozza di monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss all’esame della Cabina di regia: Abruzzo 1,8% - 0,0%; Basilicata 3,8% - 0,0%; Calabria 6,6% - 3,3%; Campania 4,9% - 1,8%; Emilia Romagna 2,5% - 1,2%; Friuli Venezia Giulia 0,8% - 1,1%; Lazio 4,0% - 3,7%; Liguria 2,1% - 2,8%; Lombardia 2,8% - 2,0%; Marche 1,3% - 1,9%; Molise 0,6% - 0,0%; PA di Bolzano 2,6% - 0,0%; PA di Trento 1,2% - 0,0%; Piemonte 1,2% - 0,5%; Puglia 2,8% - 2,2%; Sardegna 4,4% - 4,2%; Sicilia 8,0% - 4,7%; Toscana 2,2% - 3,3%; Umbria 1,8% - 2,1%; Valle d’Aosta 1,5% - 0,0%; Veneto 1,5% - 1,6%. ITALIA 2,9% - 2,2%.
Vaccini, Calabria ultima
Nelle ultime 24 ore sono state circa 17.000 le dosi di vaccino anti Covid 19 somministrate in Calabria. il dato emerge dall’ultimo report del governo, nel quale su scala nazionale la Calabria occupa la penultima posizione nel rapporto tra dosi somministrate e consegnate (ieri era ultima). Nell’ultima rilevazione, aggiornata a questa mattina, la Calabria si attesta al 88,9% mentre la media nazionale è 94,8%. Nella rilevazione del giorno precedente le dosi somministrate in Calabria erano state circa 22.000. Complessivamente, in Calabria sono stati finora somministrati 1.980.531 (ieri erano 1.963.608) su 2.227.637 consegnati.
Accelerare contro le varianti
È necessario accelerare i tempi per raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta dalle varianti. Lo evidenzia, secondo quanto si apprende, la bozza del monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss all’esame della Cabina di regia. La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa, si rileva, ha portato ad un aumento dei casi in Paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi.
Regioni a rischio
Sono 20 - rispetto alle 19 della scorsa settimana - le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato e una (Molise) a rischio basso questa settimana. Diciassette Regioni e Province autonome riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
I parametri ospedalieri di Calabria e Sicilia
Sono le Regioni del Sud ad avere i parametri ospedalieri più elevati al 27 luglio. Sicilia, Calabria e Campania - secondo quanto riporta la bozza del monitoraggio, hanno un valore di occupazione nelle aree mediche rispettivamente dell’8%, del 6,6%, e del 4,9%. Sicilia e Sardegna ma anche il Lazio hanno, nello stesso periodo, un valore di occupazione delle terapie intensive rispettivamente del 4,7%, del 4,2% e del 3,7%. Per quanto riguarda, invece, l'incidenza su 100mila abitanti nella settimana del 23-29 luglio, sono Sardegna, Toscana e Lazio le regioni in testa rispettivamente con 136,2; 94,5; e 87,5
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