Venerdì, con ogni probabilità, il Cts si riunirà per esaminare la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di prorogare la durata del green pass, che al momento è valido 9 mesi. Tra le ipotesi allo studio, a quanto si apprende, quella di allungare fino a 12 mesi la validità a partire dalla somministrazione della seconda dose. Altro tema allo studio, quello di uniformare la durata del green pass per tutti, anche per i guariti: in questo caso il calcolo della scadenza avverrebbe dal momento delle dimissioni per chi è stato ricoverato. Intanto, in occasione della conversione in Aula alla Camera del decreto sul Green Pass del 6 agosto, l'esecutivo presenterà - secondo fonti di governo - un emendamento per l’estensione del certificato verde da 9 a 12 mesi dalla seconda dose. Ossia, fino a oltre la fine dell’anno per coloro che hanno ricevuto la somministrazione per primi, in particolare gli operatori sanitari, e a seguire per gli altri. La discussione passerà poi in Senato dove si prevede che si concluda entro metà settembre. In linea con i tempi - è stato sottolineato - di una decisione sulla terza dose da parte degli enti regolatori. Atteso, intanto, il parere del Cts
Scuola
Nessuna sospensione cautelare urgente - ma anche una preliminare ipotesi di "palese inammissibilità" del ricorso - del decreto legge con il quale il 6 agosto scorso è stato previsto che tutto il personale scolastico e universitario dovrà possedere e sarà tenuto a esibire la certificazione verde Covid-19. Stessa cosa per la disposizione secondo la quale il mancato rispetto di tale obbligo sarà considerato assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso. L’ha deciso il Tar del Lazio con un decreto monocratico rigettando la richiesta di una sospensione cautelare urgente.Per il 6 ottobre è fissata la trattazione collegiale della controversia nella camera di consiglio. Ad una manciata di giorni dalla prima campanella rimangono i nodi da sciogliere per la ripresa dell’anno scolastico.
L'incontro
Stamattina c'è stato un nuovo incontro fra i sindacati e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Tra i temi sul tavolo la questione Green pass e, in particolare, dei tamponi per il personale non vaccinato. Durante il confronto il ministro ha ribadito la validità del quadro attuale delle norme approvate a partire dall’obbligo del certificato verde per il personale scolastico, ha garantito la volontà di sostenere le scuole nelle fasi di attuazione e ha chiesto la massima collaborazione di tutti in vista della ripresa a settembre. Delusione nel sindacato con la Uil Scuola che riscontra una mancata apertura del ministro sulle richieste di estensione di tamponi gratuiti per il personale scolastico. «Il protocollo sulla sicurezza è stato firmato con convinzione dalla UIL Scuola. Quel che non possiamo accettare è la nota unilaterale del Ministero che stravolge i contenuti del protocollo stesso», ha sottolineato Pino Turi segretario nazionale di Uil Scuola spiegando: «la nota con cui il ministero interpreta il protocollo, introduce un onere che neanche il decreto prevede: il tampone per i fragili che non possono vaccinarsi. Queste persone sono esentate e vanno tutelate e garantite. non tamponate». Turi ha poi aggiunto: «abbiamo proposto una moratoria, nei cui margini le scuole possono definire convenzioni con le Asl e i privati, attendendo la conversione in legge del decreto che dovrà affrontare i temi in atto, entrando nel dibattito ed evitando discriminazioni come quelle che si stanno consumando ai danni dei lavoratori della scuola" prosegue». Il sindacato valuterà domani con il proprio quadro dirigente se ritirare la firma del Protocollo sulla sicurezza. Mentre la Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil, sottolineando che «il ministro Bianchi ha dichiarato la piena applicazione del Protocollo e ha ribadito l’immediata apertura dei tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali», ha affermato: «E' necessario che vengano tempestivamente affrontate, tramite la sua piena applicazione, le principali problematicità che riguardano la vita delle scuole, la riapertura di settembre e il rapporto di lavoro».
Gli interventi
«Credo che le polemiche su qualsiasi tema riguardi la pandemia siano un pò surreali e da evitare il più possibile» Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli rispondendo, a Catanzaro, ad una domanda dei giornalisti sulle polemiche legate al green pass. "Il governo in tutta questa fase - ha aggiunto Patuanelli - ha cercato di mettere in campo delle norme e degli accorgimenti che stimolino da un lato la massima vaccinazione possibile e dall’altro che tendano alla necessità di tenere aperte le attività. Il vaccino è l’unico veicolo di libertà che esiste. Chi dice che siamo in una dittatura sanitaria dice una fesseria legandola al tema dei vaccino». Sulla eventuale proroga il ministro ha aggiunto che «la valutazione non viene fatta Paese per Paese ma a livello europeo». Ad intervenire sul tema scuola il presidente del M5S Giuseppe Conte che a margine di un convegno del Meeting di Rimini, ha sottolineato: «Bisogna assolutamente assicurare la presenza dei nostri giovani a scuola. Questo è l’obiettivo prioritario: ecco perché sono stato anche io favorevole a una misura che sicuramente introduce un vincolo che è quello del Green pass per il personale scolastico». Mentre il segretario del Pd, Enrico Letta, ha affermato: «Dobbiamo assolutamente prenderci l’impegno che i nostri ragazzi vadano a scuola in presenza fisica. Basta con la Dad: è un impegno che ci prendiamo».