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Covid, il commissario Figliuolo: "l'80% degli italiani vaccinato a settembre". Verso proroga Green pass

S'infiamma il dibattito sull'obbligo per la vaccinazione anti-Covid mentre il commissario straordinario Francesco Figliuolo assicura che l’obiettivo di vaccinare l’80% della popolazione over 12 «sarà pienamente completato entro il 30 settembre» e annunciando l’arrivo di oltre 5 milioni di nuove dosi. Novità in vista anche sul fronte del Green pass, la cui validità potrebbe essere prorogata a 12 mesi. Venerdì il Cts si riunirà per esaminare la richiesta del ministero della Salute in merito alla possibilità di prorogare la durata del certificato verde, che al momento è valido 9 mesi. Tra le ipotesi allo studio, proprio quella di allungarla fino a un anno a partire dalla somministrazione della seconda dose e per i guariti. La modifica potrebbe avvenire in occasione della conversione in Aula alla Camera del decreto del 6 agosto: l'esecutivo potrebbe presentare - secondo fonti di governo - un emendamento per l’estensione del certificato verde. La discussione passerà poi in Senato dove si prevede che si concluda entro metà settembre. In linea con i tempi di una decisione sulla terza dose da parte degli enti regolatori. A parlare di terza dose anche il ministro della Salute Roberto Speranza che dal palco alla Festa dell’Unità di Pesaro ha spiegato: «Sicuramente si dovrà fare, ma prima dobbiamo concentrarci su chi non si è ancora sottoposto a prima dose di vaccino» e ha aggiunto «presumibilmente inizieremo il terzo giro dai più fragili».

Obbligo vaccinale

Intanto, mentre riprendono le somministrazioni dopo il rallentamento fisiologico di Ferragosto, l’obbligo vaccinale diventa terreno di scontro politico. «Chiediamo tamponi salivari per tutti - ha detto leader della Lega Matteo Salvini - Io sono contro qualsiasi obbligo, qualsiasi multa o discriminazione. Gli italiani rispondono bene alla vaccinazione». Secondo il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, «l'obbligo vaccinale è l’extrema ratio. Se da qui a qualche giorno arriveremo a una copertura vaccinale delle categorie più esposte almeno dell’80%, forse riusciremo a farne a meno». Anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa è dello stesso avviso e «parlarne oggi rischia di radicalizzare il dibattito e di alimentare lo scontro». Determinato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Se non si dovesse raggiungere una copertura vaccinale pari almeno all’80% occorrerebbe passare all’obbligatorietà». Disco verde all’obbligo vaccinale da parte del Comitato Nazionale di Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri: «Nell’ambito delle attività di parere e proposta, pur lasciando al Governo la sintesi delle posizioni e le modalità esecutive» viene sottolineato, esprimiamo «parere favorevole ed auspichiamo un’obbligatorietà della vaccinazione, con specifico riferimento a chi svolge funzioni pubbliche e attività che pongano il cittadino a stretto e contatto con altri soggetti e con l’ovvia esclusione delle situazioni di rischio di possibile patologia post-vaccinale». Sulla stessa linea la Consulta di Bioetica. A dirlo il presidente Maurizio Mori: " siamo favorevoli all’obbligo del vaccino anti-Covid per tutti. Anzi, è un diritto del cittadino».

I numeri

E riprendono le vaccinazioni in Italia dopo il rallentamento di ferragosto, con oltre 300 mila effettuate ieri (dato che non si raggiungeva da prima del 13 agosto). La campagna vaccinale nazionale potrà contare a partire da domani sulle consegne alle Regioni e Province autonome di oltre 5,3 milioni di dosi tra Pfizer e Moderna. Rimangono però i dati sui contagi: sono 6.076 i positivi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 4.168) con 60 le vittime in un giorno. Il tasso di positività è del 2,28%, in calo rispetto al 4,11% di ieri. Gli attuali positivi sono 135.325 in diminuzione di 230 casi nelle ultime 24 ore. In previsione del monitoraggio di venerdì, rimane la preoccupazione per Sicilia, Sardegna e Calabria per la copertura dei posti letto. Secondo i dati Agenas, Sardegna e Sicilia (con l'11%) sono oltre la soglia del 10% prevista per le intensive. La Sardegna tocca anche quota 14% (+2) nel tasso di occupazione dei reparti ad un soffio dalla soglia massima. La Sicilia, nell’area medica, è stabile al 19% ma comunque oltre soglia. Nelle intensive crescono anche i numeri dell’Umbria al 9% (+1%) e della Calabria al 6% (+1%), che al 15% anche in area medica. L' Italia cresce complessivamente al 6% (+1%) nelle intensive ed è al 7% in area medica.

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