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Due ore per una richiesta di soccorso: a Trento niente elicottero senza green pass

Dal 21 agosto il Dipartimento Protezione civile del Trentino ha vietato di salire a bordo del mezzo senza vaccinazione e i sub hanno raggiunto la provincia bresciana via terra per la segnalazione di un'auto nel lago. Fortunatamente nessun corpo

Il Green pass divide e crea polemica. Ma può anche fare la differenza tra la vita e la morte in caso di soccorso. Domenica scorsa, a Campione del Garda, in provincia di Brescia, quando gli operatori del Nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Trento non vaccinati hanno impiegato oltre due ore via terra anziché 15 minuti di volo in elicottero per effettuare un intervento di recupero di un’auto finita nel lago, le cose non sono finite in tragedia soltanto perché nel veicolo e sul fondale non sono stati trovati corpi e non c'è stato nessuno da salvare.
I sub non sono potuti salire a bordo dell’elicottero di soccorso perché dal 21 agosto una disposizione del Dipartimento Protezione civile del Trentino lo vieta a chi non è vaccinato: "Noi lo abbiamo fatto perché abbiamo la competenza diretta sul Nucleo elicotteri ma sarebbe auspicabile un intervento normativo nazionale per avere almeno l’obbligatorietà di un tampone negativo fatto nelle ultime 48 ore. Sicuramente si creeranno altre situazioni di questo tipo ed è un precedente che deve consigliare un intervento», commenta il dirigente della Protezione civile del Trentino, Raffaele De Col.

I vigili del fuoco infatti non hanno l’obbligo di Green pass, che però in Trentino esiste per salire sull'elicottero perché i piloti, i sanitari a bordo e gli uomini del Soccorso alpino sono tutti vaccinati. Una misura adottata per contenere il più possibile i contagi e mantenere «Covid free» un mezzo di soccorso fondamentale. Sarebbe difficile, peraltro, immaginare che ad ogni intervento dell’elisoccorso il velivolo venga sanificato perdendo tempo prezioso. Diverso il discorso per un mezzo terrestre, come avviene da tempo per le ambulanze, più facili da sostituire e sanificare nel caso in cui venga trasportata una persona positiva al Covid.

Così, domenica scorsa, per la scelta dei singoli vigili sommozzatori di non vaccinarsi, i tempi di intervento dal Trentino al Bresciano - dove spesso intervengono Corpi di soccorso trentini perché le province sono confinanti - si sono a dir poco dilatati. Dalla richiesta di alcuni passanti che in località Olcese si sono accorti della presenza di un veicolo sommerso nel lago all’arrivo dei sub è passato troppo tempo: "Domenica si è toccato il paradosso, perché i sommozzatori non avevano il Green pass e si sono fatti 2 ore e 10 minuti di macchina. Questa è una mancanza che ovviamente non è soggetta a sanzioni, perché oggi l’unico obbligo sulla vaccinazione, oltre per chi va a prendere il caffè al bar, è per i sanitari», commenta De Col. «A me spiace che non sia stata compresa da questi operatori la misura che è stata introdotta il 21 agosto, perché credo che il vigile del fuoco abbia come primo compito quello di effettuare il soccorso. Credo che sia fondamentale far capire agli operatori che l’obbligo di Green pass per chi sale sugli elicotteri non è a tutela loro ma di chi viene soccorso», conclude il dirigente della Protezione civile del Trentino.

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