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No vax, giornalista aggredito a "pugni in faccia". Lamorgese convoca riunione

Un'aggressione durante la protesta del comparto scuola contrario al Green Pass che si è svolta davanti al Miur, quella di cui è stato vittima Giovannetti di Repubblica Tv

Luciana Lamorgese ministra dell’Interno

«Una pioggia di pugni. Pugni dritti in faccia, che piombano in testa e sulla nuca. Arrivano prima da davanti e poi anche da dietro. È questa l’aggressione di cui sono stato vittima durante la manifestazione del comparto scuola contrario al Green Pass che si è svolta davanti al ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca».

Il racconto di Giovannetti

Lo racconta con un suo articolo su 'La Repubblica' e in una intervista 'La Stampa' il giornalista Francesco Giovannetti, aggredito dai No vax ieri. "Dopo aver raccolto una prima intervista da una professoressa di Pomezia mi sono rivolto a un gruppetto di manifestanti che ha declinato la mia richiesta con un fermo no. Sono passato al successivo, ma qui i presenti hanno prima voluto sapere per quale testata lavorassi. 'RepubblicaTv', ho risposto. Sono così iniziati gli insulti".

"Visto che il clima si stava accendendo, ho avviato la registrazione della mia telecamera. Ho provato a difendermi da quelle accuse, ma la mia presunta insistenza ha spinto quello che si rivelerà essere il mio brutale aggressore a muovere la prima minaccia. 'Girati e vattene, altrimenti ti lascio steso a terra', ha detto. 'Ma come? Siamo già passati alle minacce?', ho risposto io. 'Sì, se non te ne vai ti taglio la gola'. L’interlocutore ha anche mimato il gesto.

A quel punto Giovannetti ha chiesto all’interlocutore se davvero lo avesse minacciato di morte ed è stato aggredito. "Ho contato almeno 4 o 5 pugni ben assestati, tutti puntati al volto - sottolinea -. Per fortuna qualcuno è riuscito a bloccarlo e a togliermelo di dosso, perché i suoi colpi puntavano a fare male".

Cronisti aggrediti, riunione al Viminale

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha convocato per domani, 1 settembre, alle 12.30, il Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti.

L’organismo, presieduto dal ministro, è stato convocato - spiega il Viminale - anche per «esaminare recenti episodi di intolleranza e violenza nei confronti, tra gli altri, di cronisti che documentavano manifestazioni di protesta contro le misure governative anti Covid-19».
Alla riunione del Centro, che attraverso analisi e scambio di informazioni monitora il fenomeno per promuovere strategie preventive e di intervento, parteciperanno il capo di Gabinetto del ministero Bruno Frattasi, il capo della Polizia Lamberto Giannini e rappresentanti della Federazione nazionale stampa italiana e dell’Ordine dei giornalisti. Sarà presente anche il vicecapo della Polizia Vittorio Rizzi, che presiede l’Organismo di supporto al Centro di coordinamento.

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