Martedì 19 Novembre 2024

Pugno di ferro contro i No Vax all'Asl di Frosinone: i medici anti vaccino faranno i centralinisti

«Abbiamo sospeso o spostato i sanitari che non hanno alcuna certificazione e dunque non si sono vaccinati. Per fortuna nella Asl di Frosinone sono pochi: circa 30 su 4.400». Il direttore generale Pierpaola D’Alessandro ha dato via a un vero e proprio pugno duro contro i "no vax" in camice bianco. «Sono partiti i primi provvedimenti: due sanitari sospesi senza stipendio fino a vaccinazione e comunque fino a nuove disposizioni», precisa ancora il dg. «Credo che in settimana possano esserci altri provvedimenti. Altri 8 sanitari non vaccinati sono stati ricollocati in funzioni diverse: centralinisti, collaboratori di tipo tecnico-amministrativo. Con relativa riduzione dello stipendio e riallocazione in servizi di recall, Urp o centralino». «C'è l’autunno alle porte - prosegue il direttore generale - e non è possibile abbassare la guardia. I ricoverati di questi giorni sono nella maggioranza dei casi persone non vaccinate. I casi più complessi restano quelli di pazienti già in cura con altre patologie o in uno stato di salute non buono. Penso a patologie come l’ipertensione e il diabete. Così come l’obesità è un problema per chi contrae il Covid. Ad ogni modo in questo momento i ricoverati per Coronavirus sono 12, tutti presso il reparto di malattie infettive del Fabrizio Spaziani di Frosinone. L’età dei positivi si è notevolmente abbassata e quelli che ricorrono alle cure ospedaliere per aggravamento dei sintomi fanno parte della fascia che va dai 30 ai 50 anni». D’Alessandro osserva che «La degenza media di un paziente Covid in ospedale si prospetta ancora molto lunga per via delle difficoltà respiratorie. Colgo l’occasione per ricordare che anche una forma asintomatica della malattia ha in qualche caso lasciato strascichi post Covid. Per la sanità pubblica questa pandemia rappresenta altresì un enorme problema organizzativo, perchè rallenta e ostacola tutto il resto delle cure. E poi bisogna continuamente controllare e sanificare. Per non parlare del tema delle spese. Insomma, prima si debella e prima torniamo a vivere normalmente tutti. Ecco perchè la vaccinazione è fondamentale. Anzi, decisiva». La campagna vaccinale in provincia di Frosinone prosegue senza sosta e sono state somministrate 520.000 dosi. Per un totale di soggetti vaccinati che arriva a quota 370.000. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 68.000, quelle che hanno completato l’intero ciclo 302.000. Il che vuol dire che è stato vaccinato il 79% della popolazione target, comprendendo anche la fascia di età che va dai 12 ai 18 anni. Dice D’Alessandro: «Proprio nella fascia compresa dai 12 ai 18 anni c'è una forte accelerazione. Siamo al 60%. Considerando la riapertura della scuola ormai alle porte, è auspicabile che la percentuale cresca ancora. Perchè in questo modo si evita il contagio nei nuclei familiari». Poi aggiunge: «Presto si aprirà una nuova fase, la Asl si accinge a chiudere gli hub. Il 30 settembre termineranno le attività in quelli grandi. All’appello della vaccinazione manca complessivamente un 20% di popolazione assistita. Un 10% ha una causa di esclusione oppure ha passato il Covid e quindi arriverà mano mano a fare il vaccino. Il 10% rimanente è quello che definiamo lo zoccolo duro da convincere. La Asl, le strutture accreditate e i medici di medicina generale resteranno attivi sulla vaccinazione e attenderanno che quel 10% di indecisi alla fine opti per la profilassi contro il Coronavirus. In quel 10% ci sono tante persone che hanno paura e che dobbiamo convincere a vaccinarsi».

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