La curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia conferma la tendenza a una leggera risalita, soprattutto per quanto riguarda ricoveri e decessi, mentre la variante Delta è ormai responsabile nel nostro Paese del 98,5% dei contagi, come indicano le sequenze genetiche del virus SarsCoV2 depositate nella banca dati internazionale Gisaid.
Gli esperti guardano intanto anche all’evoluzione della campagna di vaccinazione, che alla luce del ritmo attuale potrebbe permettere di raggiungere solo all’inizio di novembre la quota dell’80% di somministrazioni della seconda dose, secondo l'analisi del fisico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma. I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi casi positivi sono stati 6.503 in 24 ore, contro i 5.498 del giorno precedente. Sono stati rilevati con 303.717 test, fra molecolari eantigenici rapidi, un numero confrontabile ai 307.643 del giorno precedente. Il tasso di positività risulta quindi aumentato dall’1,8% al 2,1%. Considerando invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli tamponi molecolari, il tasso è del 5,1%. Sebbene i nuovi decessi siano 69 contro i 75 del giorno precedente, la tendenza su base settimanale resta quella di un progressivo aumento, come si rileva nel sito Covid Trends. Una tendenza all’aumento, sebbene più lieve, si osserva anche nei ricoveri, sia in quelli nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive. I dati del ministero indicano che sono stati 540 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, quattro in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono stati 40. I pazienti ricoverati nei reparti ordinari sono 4.231, 21 in meno rispetto ai 4.252 di ieri.
Tra le regioni a registrare il maggiore incremento quotidiano dei casi positivi è la Sicilia, con 1.155, seguita da Veneto (691), Lombardia (688), Toscana (538) ed Emilia Romagna (491). Oltre alla Sicilia, al momento, nessun’altra regione ha i requisiti per entrare nella zona gialla, mentre in Calabria e Sardegna le curve dei ricoveri sembrano appiattirsi, come emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Piconè, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Sul fronte dei vaccini, intanto, è stata raggiunta la quota di 40 milioni di italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino anti Covid. Di questi, circa l’8% è in attesa della seconda dose, mentre gli altri sono completamente vaccinati.
Sono 78 milioni le dosi finora somministrate (77.978.592) e 38 milioni (37.966.763) gli italiani totalmente coperti dal vaccino, pari al 70,30% della popolazione over 12, secondo i dati del sito del governo. Ha sottolineato il dato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che in un post su Facebook lo ha definito «un risultato importante che è stato raggiunto grazie all’impegno di tanti». Tuttavia la campagna di vaccinazione dovrà subire un’accelerazione per raggiungere l’obiettivo dell’80% della popolazione vaccinata con due dosi, ha osservato il fisico Marinari. «C'è stato un rallentamento nel ritmo delle vaccinazioni, naturale in agosto ma iniziato a partire da maggio. Sembra chiaro che non sia dovuto alla logistica, che funziona, ma soprattutto al periodo di ferie, alle idee no vax o a perplessità di varia natura relative al vaccino», ha detto Marinari all’ANSA. «Si è creato in questo un certo divario tra prime e seconde dosi: le prime sono andate più avanti delle seconde. Adesso stanno proseguendo allo stesso ritmo, ma lo sbandamento si è sentito». L’augurio, secondo l’esperto, è che «d’ora in poi ci sia una forte velocizzazione della procedura».
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