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Incendio nel grattacielo di Milano, il miracolo del crocifisso: "S'è salvato solo quello"

Proprietario del diciottesimo piano della Torre, il professor Spaggiari racconta che, di 200 mq, non è stato possibile recuperare nulla, se non un crocifisso ritrovato intatto

ANSA/MATTEO CORNER

“Se fossi credente mi sentirei davanti a un miracolo. Da trent’anni però opero chi è colpito dal cancro: i contorni della mia idea di fede si sono progressivamente offuscati. Così non posso che definire incredibile quello ho visto”. A parlare - come racconta La Repubblica - è il professor Lorenzo Spaggiari, 60 anni, emiliano, direttore della chirurgia toracica dell’Istituto europeo dei tumori e docente all’università di Milano, che abitava con la famiglia l’ultimo piano della Torre dei Moro, il grattacielo andato in fiamme nel cuore della città meneghina senza causare feriti.

Proprietario del diciottesimo piano della Torre, il professor Spaggiari racconta che, di 200 mq, non è stato possibile recuperare nulla, persino la cassaforte inserita nel muro si è bruciata e sciolta con il calore. "Soltanto una cosa - racconta ancora Spaggiari - non solo è salva, ma intatta: un crocefisso. Lo conservavo in una bustina di plastica: come nuova anche quella. Mia moglie si è messa quella croce al collo e non vuole toglierla più”.

Il giorno dell'incendio la moglie voleva restare a casa, ma Spaggiari l'ha convinta ad andare qualche ora al mare in Liguria con i bambini. Se non fossero usciti, sarebbero stati in trappola.

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