Cresce in 4 regioni, a livello giornaliero, il tasso di occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid (Sardegna, Sicilia, Campania e PA di Bolzano) tornando al 13% in Sardegna e al 14% in Sicilia, ben oltre la soglia d’allerta del 10%. Mentre cala in Calabria, Umbria e Veneto. È quanto emerge dai dati del monitoraggio giornaliero dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), che confronta i dati di ieri, 5 settembre, con quelli del giorno precedente.
La percentuale di pazienti Covid nei reparti ospedalieri di "area non critica" rispetto al totale dei posti disponibili cresce, invece, dell’1% in Basilicata (raggiungendo il 12%) e cala in Friuli Venezia Giulia e Sardegna, mentre in Sicilia resta stabilmente al 23% e quindi oltre la soglia limite, in questo caso stabilita pari al 15%. Questi i valori di occupazione dei posti Covid rispettivamente in terapia intensiva e nei reparti di area medica in tutte le regioni e province autonome: Abruzzo (3% e 6%), Basilicata (3% e 12%), Calabria (8% e 18%), Campania (6% e 10%), Emilia Romagna (6% e 5%), Friuli Venezia Giulia (9% e 3%), Lazio (7% e 7%), Liguria (4% e 4%), Lombardia (4% e 6%), Marche (10% e 6%), Molise (0% e 7%), Pa di Bolzano (5% e 6%), Pa di Trento (0% e 3%), Piemonte (4% e 3%), Puglia (4% e 8%), Sardegna (13% e 14%), Sicilia (14% e 23%), Toscana (10% e 8%), Umbria (8% e 7%), Valle d’Aosta (0% e 0%), Veneto (4% e 3%). A livello nazionale i valori sono stabili e pari al 6% e 7%.
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