L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha iniziato a valutare una domanda per l’uso di una dose di richiamo del vaccino Comirnaty (Pfizer-BioNTech) da somministrare sei mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore ai 16 anni. «Le dosi di richiamo vengono somministrate alle persone vaccinate (cioè persone che hanno completato la vaccinazione primaria) per ripristinare la protezione dopo che è diminuita», spiega la stessa Ema. La valutazione sarà fatta sulla base dei dati presentati dalla casa farmaceutica e l’esito è atteso «entro le prossime settimane, a meno che non siano necessarie informazioni supplementari». Inoltre, «le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito che non raggiungono un livello adeguato di protezione dalla loro vaccinazione primaria standard potrebbero aver bisogno di una dose 'aggiuntiva' come parte della loro vaccinazione primaria». È quanto riferisce l’Agenzia europea del farmaco (Ema) mentre è in corso la valutazione dei dati sull'uso di una terza dose aggiuntiva di un vaccino mRNA (Comirnaty di Pfizer-BioNTech o SpikeVax di Moderna) in persone gravemente immunocompromesse, cioè con sistema immunitario indebolito. L’Ema comunicherà l’esito delle valutazioni «a tempo debito».
L'annuncio di Speranza
«La terza dose in Italia ci sarà, partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati. Su questo punto già Ema e Ecdc si sono espresse. Dunque già nel mese di settembre partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e da quale si partirà». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla conferenza stampa a conclusione dei lavori del G20 Salute a Roma. - «Se abbiamo passato in Italia un agosto con restrizioni molto limitate ciò è avvenuto grazie ai vaccini. Quindi il mio messaggio è molto netto: il vaccino è la chiave per aprire la porta di una stagione diversa e quindi bisogna continuare a vaccinarsi». Speranza ha poi evidenziato che «i paesi del G20 si impegnano a intervenire per portare i vaccini nei paesi piu fragili anche tramite Covax e vogliamo costruire le condizioni perchè la produzione sia portata anche in paesi diversi, per rendere altre aree del mondo capaci di produrre. Questo significa condividere processi per avere un più alto tasso di autonomia».