Mentre l’estensione dell’obbligo del Green pass ai genitori che entrano a scuola preoccupa i presidi, sui quali pende anche il rischio di multe fino a 1000 euro in caso di inadempienze, il ministro Renato Brunetta auspica per il futuro un’estensione totale del certificato, sia per il lavoro pubblico che quello privato. Il titolare del dicastero della Funzione pubblica, definisce la misura «geniale» perché aumenta il costo sia psichico che monetario «per gli opportunisti contrari al vaccino» costringendoli a fare il tampone e diminuisce la circolazione del virus e quindi la nascita di nuove varianti. E il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ribadisce l'importanza della misura «perché vogliamo che chiunque entri in una scuola possa essere sicuro. Vogliamo mettere in sicurezza tutte le nostre scuole, i nostri ragazzi, i nostri figli». A lanciare l’allarme sull'estensione del Green pass al mondo della scuola era stato stamane il presidente di Anp, Antonello Giannelli. «Capisco l’esigenza di rendere obbligatorio il pass ai genitori» che accompagnano i figli a scuola ma questo creerà "un enorme problema. Per i controlli ci saranno code all’esterno o all’interno degli istituti con il rischio di creare assembramenti». Perplessi sull'applicazione della misura Green pass alla scuola, sono tutti i sindacati. «Il governo ha scaricato la responsabilità sulle scuole mentre doveva procedere all’obbligo vaccinale. Bisogna non avere idea di come funzionano le scuole per pensare di attuare il Green pass a questo contesto», dice Francesco Sinopoli della Flc Cgil. Anief annuncia un ricorso e uno sciopero il primo giorno di scuola in 10 regioni, per lo Snals l’estensione del Green pass comporta nuovi impegni sulle spalle dei presidi, già gravati da graduatorie sbagliate, mancanza di aule e di personale. «Quello che non si vuole comprendere è che le misure per la scuola non possono essere quelle usate per una pizzeria», lamenta Pino Turi, segretario della Uil Scuola. Molti genitori sono perplessi e preoccupati per la previsione del Green pass estesa anche per loro: «il rischio, con un provvedimento arrivato alla vigilia dell’apertura delle scuole, è di mettere in difficoltà le famiglie, ancor più chi ha tanti figli o ha organizzato già nonni e baby sitter per l'accompagnamento e la ripresa dei bambini da scuola», dice Chiara Iannarelli, vicepresidente dei genitori di Articolo 26, associazione che fa parte del Fonacs, il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola. L’ultimo report settimanale pubblicato dal governo evidenzia come l’88,44% del personale scolastico - 1.362.705 su 1.540.833 tra prof, dirigenti e Ata - è vaccinato con entrambe le dosi mentre ci sono 103.891 tra docenti e personale non docente, pari al 6,74% del totale, che non hanno fatto neanche la prima dose. Gli appartenenti al mondo della scuola che hanno fatto la prima dose o la dose unica sono invece il 93,16% del totale. A livello regionale, ci sono cinque regioni in cui sarebbe stato vaccinato tutto il personale presente: Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana. I vaccini saranno del resto la chiave di volta di un anno scolastico delicato che vedrà il mondo dell’istruzione accettare al sfida del ritorno in presenza dopo due anni di didattica a distanza, almeno alle superiori. Si partirà lunedì in dieci regioni. Gli ultimi a tornare sui banchi, il 20 settembre, gli studenti di Puglia e Calabria.