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Tromba d'aria a Pantelleria, Musumeci: "Chiederemo stato di calamità"

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, è appena ripartito, in elicottero, da Pantelleria dove si è recato per rendere omaggio alle due vittime e a fare visita in ospedale ai feriti

Case scoperchiate, muri abbattuti, auto risucchiate in aria come fuscelli, alberi sradicati: in un paesaggio da day after, Pantelleria conta i danni della tromba d’aria che l’ha investita nel tardo pomeriggio di ieri, provocando due morti e nove feriti. Il vigile del fuoco Giovanni Errera, 47 anni, padre di due bambini, era sulla sua Land Rover "Defender», un fuoristrada che pesa oltre due tonnellate e che le foto ritraggono sull'asfalto con le ruote in aria e l'abitacolo schiacciato. Anche Francesco Valenza, 86 anni, era in auto. Entrambi sono finiti nel vortice della tromba d’aria, perdendo la vita.

I feriti

Dei nove feriti, sette (quattro turisti laziali e tre operai di Palermo) sono stati dimessi in nottata, ma una coppia resta ricoverata nell’ospedale Bernardo Nagar dell’isola. L’uomo ha fratture alla colonna vertebrale, la donna alla gabbia toracica. Da ieri, intanto, vanno avanti senza sosta le ricerche, con il supporto di droni. Si pensa ad eventuali dispersi, ma finora non sono stati segnalati scomparsi nell’isola affollata di turisti. Nulla è lasciato al caso, e stamane, dopo aver avvistato due ciclomotori sugli scogli, i soccorritori hanno setacciato la zona.

Il giorno dopo

Per fortuna il bilancio, già pesante, è fermo ai numeri di ieri. Dopo una mattinata ventosa e con un po' di pioggia, nel pomeriggio qualche raggio di sole ha diradato i nuvoloni. La zona colpita è quella a nordest dell’isola, Khattibugale e, soprattutto, Campobello: aree verdi che fanno ombra ai tradizionali dammusi, alcuni dei quali sono stati scoperchiati come scatolette di tonno. Dentro una delle case è stata trovata un’auto e i tetti non hanno resistito al vento - che secondo i meteorologi ha superato i cento chilometri orari - e alla pioggia di pietre.

Per le strade dell’isola si respira un’aria di mestizia, qualcuno racconta di un riparo trovato in una grotta, come nella preistoria. L’argomento è uno solo, declinato sotto forma di domanda: com'è potuto accadere? Eppure, non è un fenomeno sconosciuto a Pantelleria, però mai si è verificato con questa intensità.

L'allarme: "Cambiamento climatico globale"

Gianmaria Sannino, climatologo dell’Enea, spiega che le trombe d’aria si formano a mare per la differenza di temperatura tra atmosfera e acqua. È impossibile prevederle. Spesso verificano a mare aperto, ma si ha contezza della loro forza quando, come ieri, arrivano a terra. Nella Sicilia che quest’anno ha toccato la temperatura più alta registrata in Europa, 48 gradi, l’effetto s'è fatto sentire e «testimonia il cambiamento climatico globale che stiamo vivendo», sottolinea Sannino.

Le testimonianze

Alla febbre naturale del pianeta, si aggiunge quella provocata dagli incendi, spesso dolosi, di cui anche Pantelleria è stata vittima cinque anni fa, quando 500 ettari di verde, a Montagna Grande, sono andati in fumo. Un disastro ambientale che ha avuto, almeno, l’effetto di accelerare e portare a termine l'istituzione nell’isola del parco nazionale, pensato già nel 2008. L’area colpita, raccontano i testimoni, adesso sembra un paesaggio lunare. La tromba d’aria ha trovato un ostacolo nella cala dei Cinque Denti, con alle spalle un fronte montagnoso che ha «morso» e spezzato la corsa del violento vortice naturale che si accingeva a divorare altre contrade.

Bandiere a mezz'asta a Trapani

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha disposto le bandiere a mezz'asta in segno di vicinanza alla comunità di Pantelleria colpita ieri da una tromba d’aria che ha provocato due vittime e nove ferite. Intanto, fanno sapere dal Comune, 39 millimetri di pioggia sono caduti su Trapani, pari a 39 litri di acqua su metro quadrato di territorio e per un’ora, dove al netto di qualche tombino sfuggito alla bonifica comunque corrente, ha retto il sistema di smaltimento caditoie minato però da cartacce e rifiuti abbandonati che hanno bloccato le bocche di accesso delle medesime in alcune zone comunque con tombini puliti. "Ringraziamo i cittadini perchè armati di scopa hanno facilitato la liberazione da tali improvvise ostruzioni alimentate dai fiumi di acqua per le strade che hanno trasportato cartacce e rifiuti incivilmente abbandonati - dichiarano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore Antonio Marco Romano -. Zone storicamente soggette ad allagamenti non hanno avuto problemi, mentre in alcuni tratti di via Marsala, via Libica, via Libertà, Corso Vittorio Emanuele così come a Cappucinelli e qualche traversa di Villa Rosina, si è presentata problematica che riteniamo legata ad intasamento rete sotterranea che provvederemo ad aprire per verificare. Ringraziamo per l’intervento i volontari delle associazioni di Protezione Civile Discontinui Volontari Vigili del Fuoco, Antras e ATAA in campo, la Polizia Locale coordinata dagli Ispettori Campo e Pumo, il Geom. Fodale ed il personale della Trapani Servizi, l'ing. Guarnotta ed il Geom. Oddo del Comune di Trapani. Le bombe d’acqua come quella di ieri sera, ripropongono un tema di rivoluzione infrastrutturale non semplice ma che doverosamente ci vede impegnati anche nella programmazione di nuovi interventi volti a contenere e deviare le acque che arrivano dal Monte".

Lo stato di calamità

Intanto il presidente della Regione, Nello Musumeci, è appena ripartito, in elicottero, da Pantelleria dove si è recato per rendere omaggio alle due vittime della tromba d’aria che ha colpito una parte dell’isola e per una breve visita in ospedale ai feriti. Il governatore, che era accompagnato dal vicepresidente Gaetano Armao, dall’assessore alla Salute Ruggero Razza e dal capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina, appena atterrato, ha voluto rendersi conto di persona di quanto accaduto nella parte dell’isola, per fortuna circoscritta, in cui la furia della tromba d’aria in pochi minuti non ha lasciato scampo a Giovanni Errera, vigile del fuoco, e a Francesco Valenza.

Poco dopo, Musumeci ha incontrato i familiari delle due vittime, ai quali ha manifestato il cordoglio dell’intero governo regionale. Successivamente, il governatore, assieme agli altri componenti della Giunta, ha fatto visita ai feriti che sono ricoverati nell’ospedale di Pantelleria e si è intrattenuto con i sanitari.

Prima di ripartire, il presidente della Regione ha annunciato che, una volta acquisita la quantificazione dei danni alle strutture pubbliche e private, la Giunta delibererà lo stato di emergenza e inoltrerà richiesta al governo nazionale perchè sia riconosciuto lo stato di calamità.

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