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Caso Eitan, il console italiano visita il bambino: "E' in buone condizioni di salute"

Il console presso l’ambasciata italiana a Tel Aviv ha incontrato questa mattina il piccolo Eitan Biran alla presenza del nonno materno Shmuel Peleg. La visita consolare organizzata d’intesa con la Farnesina e resa possibile anche grazie alla collaborazione delle autorità israeliane, «era finalizzata a verificare la situazione e il contesto familiare in cui si trova attualmente il minore». «Il piccolo Eitan - hanno detto fonti dell’ambasciata - è apparso in buone condizioni di salute».

«Tutte le vicende che riguardano i diritti dell’infanzia sono prioritarie per l’azione di questo governo. C'è la magistratura che si sta mettendo a servizio della risoluzione della vicenda, ci sarà l’impegno nell’ovvio dialogo diplomatico fra Stati per arrivare a una soluzione. C'è stata una sofferenza enorme, una sofferenza provocata e quindi una responsabilità da parte della nostra comunità di restituire speranza e un futuro positivo a questo bambino e a questa famiglia che l’ha accolto. L’impegno del governo ci sarà nelle forme e nei modi che sono previsti dall’ordinamento». Così la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, a proposito del piccolo Eitan Biran, sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone e poi rapito dal nonno materno. Sul fatto che ci siano stati o meno contatti fra i due governi, «sono informazioni - ha risposto la ministra - che ovviamente adesso non sono disponibili, ma proprio perché se il percorso deve funzionare deve avvenire nell’ambito del riserbo necessario e del contatto diplomatico».

Il nonno: da grande mi dirà "Hai fatto tutto il possibile per salvarmi"

«Io non riesco proprio a capire quello che mi stai chiedendo. Ho ricevuto un’opinione legale e sono passato per la frontiera con una regolare vidimazione dei passaporti». Così Shmuel Peleg, nonno di Eitan, ha risposto ad una domanda sul "rapimento" del nipote nelle anticipazioni dell’intervista data a Canale 12 e che sarà trasmessa integralmente . Alla domanda se non avesse paura che un giorno Eitan potrebbe leggere da grande su internet quello che è successo e sul "brutto conflitto» fra due famiglie, Shmuel Peleg, visibilmente emozionato, ha risposto: «Mi dirà nonno hai fatto tutto il possibile per salvarmi».

La preoccupazione dello zio

«Eitan è nelle loro mani e siamo molto preoccupati per la sua salute mentale». Lo scrive Or Nirko, zio paterno del bambino di 6 anni, in una lettera-appello. «Un bambino non è un gioco per adulti, da fare a loro piacimento», aggiunge.

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