E' morto nel turno che si conclude di sera, mentre lavorava ad un macchinario composto da due rulli nel quale sarebbe rimasto trascinato, Giuseppe Siino, operaio, 48 anni, originario della Sicilia, di Palermo, e residente a Prato. La ditta in cui è avvenuto l'incidente mortale è la Alma spa, azienda che produce moquette a Campi Bisenzio e che conta 130 dipendenti.
L'uomo è stato tirato fuori dai colleghi che in attesa dell'ambulanza hanno provato a rianimarlo con prime manovre di soccorso. Purtroppo sia i loro tentativi sia poi quelli dei sanitari sono risultati vani: il collega è deceduto senza mai riprendere conoscenza. Lascia una moglie e una figlia di 13 anni.
L'incidente è avvenuto verso le 21.30 venerdì sera. Trenta, si apprende sul posto, gli addetti del reparto di agugliatura, quello che trasforma la fibra in moquette ai cui macchinari lavorava anche l'operaio morto.
Il responsabile del reparto di rifinizione dell'azienda, Saverio Giorgetti, ha spiegato che "la macchina in cui è avvenuto l'incidente è lunga cinque metri e larga due e che al momento dell'incidente vi lavoravano due persone: l'operaio che è caduto nei rulli e il caporeparto". Secondo quanto spiega il collega, anche lui accorso questa notte in ditta, "nessuno si sarebbe accorto dell'incidente fino a che il macchinario non si è fermato, anche perché il macchinario è molto rumoroso: a quel punto il capo reparto è andato a controllare e ha visto il corpo del compagno di lavoro imprigionato nei rulli".
La proprietà: "Siamo sconvolti, vicini alla famiglia"
"Le titolari e l'azienda intera sono sconvolte per quanto accaduto ad uno dei suoi dipendenti, che lavorava presso l'Alma da quasi 20 anni. In questo momento di profondo dolore la proprietà e l'azienda sono vicine alla moglie e alla figlia, alle quali non faranno mancare ogni sostegno necessario anche in futuro". Lo afferma il legale della società Alma spa, avvocato Olivia Nati. "L'Alma - aggiunge il legale - rimane a disposizione degli organi inquirenti per tutti gli approfondimenti necessari a ricostruire la dinamica della disgrazia, consapevole che, da sempre, la società ha rivolto la massima attenzione e ogni opportuno investimento per la tutela e la sicurezza dei propri lavoratori".
Cgil, insufficiente prevenzione è palese
"Va posto rimedio alle evidenti insufficienze dei sistemi di prevenzione e controllo. Le istituzioni e il Governo intervengano su questa emergenza". Lo scrive in una nota la Cgil di Firenze. Elena Aiazzi della segreteria Cgil Firenze, afferma: "Assistiamo sconvolti all'ennesimo infortunio mortale sul lavoro. Da mesi, anni, sentiamo promesse di intervenire sulle mancanze e i limiti delle norme ma anche di porre rimedio alle evidenti insufficienze dei sistemi di prevenzione e controllo. Non ci si può giustificare con coloro che hanno perso il loro caro che ci sono delle lentezze burocratiche o altri tipi di spiegazioni nei ritardi a cui assistiamo. Si tratterebbe nel caso di ieri sera tra l'altro di un'azienda non sindacalizzata: non abbiamo certo la pretesa di risolvere tutti i problemi del mondo ma il Covid dimostra che la nostra presenza nelle aziende ha aiutato la difficile gestione della emergenza sanitaria. Alla Regione chiediamo di mantenere gli impegni presi per rafforzare la lotta per la sicurezza sul lavoro, al governo unitariamente abbiamo chiesto di aprire un confronto su questa emergenza nazionale che produca risultati concreti: è ora che si passi subito dalle parole ai fatti".
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