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Caos aerei, Alitalia venerdì cancellerà 2 voli su 3 per lo sciopero

Ancora ritardi per i bagagli, prosegue la protesta dei sindacati

Non bastava il caos bagagli. Per i passeggeri di Alitalia ora arrivano anche le cancellazioni. Venerdì è infatti in programma uno sciopero di 24 ore del trasporto aereo e, in previsione di un’alta adesione dei lavoratori, da giorni in mobilitazione permanente per la vertenza Ita, la compagnia ha deciso di cancellare quasi due voli su tre, attivando un piano straordinario per contenere i possibili disagi. Venerdì sono in programma diverse azioni di protesta del trasporto aereo (proclamate sia dalle sigle di categoria dei sindacati confederali che dagli autonomi), che interesseranno il comparto per l’intera giornata. Alla base dello sciopero, a difesa di tutto il settore, c'è «la vertenza Alitalia Ita, sulla quale ci aspettiamo una convocazione urgente dai ministeri competenti», spiegano Filt, Fit, Uilt e Ugl Ta, che sono al terzo stop dopo quelli del 18 giugno e 6 luglio e ancora attendono una «risposta dal Governo, che per ora rimane un grande assente». Alitalia ha deciso di cancellare 161 dei 259 voli programmati venerdì, pari al 62%.

Un’altra decina di voli cancellati anche giovedì sera e sabato mattina. Per limitare i disagi, la compagnia ha previsto aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali, per riprenotare i viaggiatori coinvolti. Continuano intanto le difficoltà sul fronte dei bagagli. Anche oggi, a causa delle assemblee dei lavoratori Alitalia, a Fiumicino si sono registrati ritardi nelle riconsegne delle valigie dei passeggeri Alitalia. E’ da lunedì, quando si è consumata la rottura con Ita sul contratto, che i lavoratori di Alitalia tengono alta la protesta con manifestazioni e assemblee. Oggi durante un corteo allo scalo di Fiumicino non sono mancati momenti di tensione.

La «prova muscolare» messa in atto dai vertici di Ita "in questo momento non serviva": ci sarebbe voluta «una condivisione» e invece con «questa forzatura» si sta creando "una tensione sociale insostenibile», evidenzia il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, facendo notare anche il rischio che lo 'strappò fatto da Ita, azienda di Stato, introducendo un regolamento aziendale al posto del contratto nazionale, possa ora essere replicato da chiunque.

Un «contratto capestro» contro cui l’associazione del personale navigante Navaid promette battaglia legale. Cresce intanto il pressing della politica, con il Pd che chiede a Ita di riaprire la trattativa con i sindacati, il M5s sollecita i ministri Franco e Giorgetti a chiarire e Fdi che si appella ai partiti per tutelare i lavoratori. Venerdì è previsto anche il cda di Ita per valutare come procedere sul marchio Alitalia. Resta alta infine la preoccupazione dei 570 lavoratori di Almaviva (il call center di Alitalia; attività per la quale Ita ha scelto un’altra società), che rischiano di perdere il lavoro e chiedono che venga applicata la "clausola sociale".

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