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Scuola, nuove classi in quarantena. Gimbe: il rischio dad resta alto senza mascherina

In classe senza mascherina, ma con tutti gli studenti immunizzati, «non è un azzardo ma un obiettivo». Lo ribadisce il Ministro Patrizio Bianchi nell’anno in cui la scuola torna in presenza e scommette, dopo due anni di Covid e Dad, su una nuova normalità.

Ma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, trova rischioso fare a meno delle protezioni anche in un ambiente di soli vaccinati, una scelta sulla quale, dice, «non ci sono evidenze scientifiche». E vede anche seriamente minacciato quel «100% in presenza» nelle classi perchè, spiega «non ci si può affidare solo al vaccino». «A lungo abbiamo discusso con le autorità sanitarie» sulla deroga all’uso delle mascherine qualora siano tutti vaccinati in classe, una misura «legata alla volontà di incentivare le vaccinazioni. E’ una indicazione verso cui tendere. Non c'è stato, da parte mia, nessun azzardo», è la posizione netta di Patrizio Bianchi durante il question time. Ma Cartabellotta, intervenendo alla presentazione del XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza nelle scuole italiane, obietta che «il rischio zero a scuola non esiste» e dunque «serve un approccio multisistema» per combattere la diffusione del Covid negli istituti, perchè - stando ad alcune simulazioni - anche se ci sono studenti e personale vaccinati, si usano le mascherine, c'è il distanziamento e si fanno gli screening, un 13% di studenti rischia comunque di infettarsi».

Dunque con un quadro così per Cartabellotta la mascherina diventa sempre necessaria. Per la Fondazione Gimbe inoltre è anche il numero di classi e studenti già in quarantena a nemmeno 10 giorni dall’inizio delle scuole in gran parte d’Italia, a dimostrare come sia «una strategia molto rischiosa» quella del Governo di puntare esclusivamente sulla vaccinazione senza screening sistematici e interventi di sistema su aerazione, ventilazione e gestione trasporti. Il ministro ha però ricordato come ogni decisione sia stata presa nel perimetro della condivisione col Cts, dunque anche con la comunità scientifica. «Il governo sta seguendo tutte le indicazioni che ci sono state date. Nelle nostre classi, nelle nostre scuole sono seguite tutte queste indicazioni -ha detto il ministro- Siamo non soltanto all’interno delle regole che ci siamo dati, ma regole garantite e certificate dalle autorità, a partire dal Cts, che guidano l’azione del governo. La sicurezza sta a cuore a tutti. Così come sta a cuore la necessità di curare l’equilibrio psicofisico dei nostri ragazzi. È questo lo spirito con cui il governo agisce e ha agito ancora una volta nell’interesse di tutti».

Intanto oggi Cittadinanzattiva ha presentato il proprio Rapporto sulla sicurezza dal quale emerge che sono 460mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. E sono stati 35 gli episodi di crolli che si sono verificati nelle scuole fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese, con 4 feriti. Negli asili nido, l’istallazione di sistemi di videosorveglianza interni ha riguardato solo il 2,1% dei casi e solo l’1% dei bimbi disabili frequenta un nido.

Sulle "classi pollaio" il ministro Bianchi ha assicurato soluzioni anche dal Pnrr, ricordando infine che il Ministero, attraverso una specifica misura di investimento, prevede la realizzazione, entro il 2026, di 195 nuovi edifici che potranno accogliere circa 58 mila studenti, oltre che alla riqualificazione dei vecchi per una superficie complessiva di due miliardi e 400 milioni di metri quadri.

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