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Docente senza Green pass: "Adesso basta con i tamponi". Rischia la sospensione

"Mi farò sospendere - ha detto il docente - con enorme dispiacere per i miei alunni. Ma spero almeno di insegnare loro a non piegare la testa di fronte alle ingiustizie"

Senza Green pass perché non vaccinato, ha deciso di interrompere anche i tamponi ai quali si sottoponeva regolarmente dal primo settembre scorso per entrare a scuola, rischiando così, da martedì prossimo, la sospensione dal lavoro e dallo stipendio: è la storia di Gianfranco Pigozzi, docente di arte alla scuola secondaria Signorelli di Orvieto, che stamani ha deciso di rendere pubblica la sua protesta affiggendo un cartello fuori dall’istituto.

«Il green pass è vergognoso e criminale perché provocatoriamente disonesto nei confronti dei cittadini, violentemente lesivo dei diritti costituzionali, inutile per la prevenzione del contagio» si legge all’inizio del cartello. Nel quale si parla, sempre in merito al Green pass, di «un brutale atto di ricatto e sottomissione politica».

«Come libero cittadino mi sento discriminato, perché non mi sto sottraendo a nessun obbligo di legge ma sto compiendo una libera scelta" spiega all’ANSA. «Non sono un 'no vax' e ho fatto fare alle mie figlie tutti i vaccini obbligatori - aggiunge -, ma sono molto perplesso sull'utilità e sull'efficacia di questo nuovo trattamento che non si può chiamare vaccino, in quanto non corrisponde alla sua definizione storica. Nella mia cultura c'è la scienza, ma in questa emergenza sanitaria vedo che questa è lasciata in mano ai tecnocrati e agli affaristi. Non vedo un potere politico che si pone come priorità la salute pubblica e la coesione della società».

Dopo avere speso circa 180 euro finora per sottoporsi ai tamponi, il professor Pigozzi è ora deciso ad andare fino in fondo. «Non mi fermerò - spiega - finché il dibattito non sarà riportato in una situazione di confronto e in un clima di fiducia. Mi farò sospendere, con enorme dispiacere per i miei alunni. Ma spero almeno di insegnare loro a non piegare la testa di fronte alle ingiustizie».

«Conosco il docente da anni e so quanto sia attaccato all’istituzione scolastica, ho tentato di convincerlo in tutti i modi a vaccinarsi» spiega dal canto suo la dirigente scolastica dell’istituto Signorelli, Antonella Meatta. «Non farlo - aggiunge - è al momento una scelta, ma io devo muovermi secondo la normativa e se non cambierà idea da martedì sarà costretta a sospenderlo».

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