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Manifestazione a Milano, indagati 41 "no green pass". Un arresto e 6 denunce a Pescara

Sabato scorso, durante la manifestazione "no green pass" a Milano, hanno tentato di sfondare il cordone delle forze di polizia creando momenti di tensione. Per questo 41 persone sono state indagate nel capoluogo lombardo. Si tratta delle ennesime denunce nei confronti degli attivisti che manifestano contro il certificato verde in quelle che sono diventate ormai proteste a cadenza settimanale in ogni città d’Italia.

Oggi, invece, si è rivelato un flop il tentativo di bloccare le autostrade con i cosiddetti tir lumaca. I camionisti che hanno aderito all’iniziativa sono stati pochi e male organizzati, finendo più per alimentare le polemiche nelle chat Telegram che creare disagi alla circolazione. E a Pescara, una frangia di no-vax e no-pass è addirittura entrata in una chiesa minacciando i fedeli di togliersi la mascherina. Uno di loro è stato arrestato ed altri sei denunciati.

Con il passare dei giorni, e delle proteste, sembra dunque farsi sempre più concreto quel «rischio di estremismi» paventato ormai da tempo dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. I 41 indagati di Milano, che potrebbero aumentare nelle prossime ore, si vanno ad aggiungere alle altre decine di denunce delle iniziative precedenti. I reati variano dalla violenza privata, al blocco stradale, dalla manifestazione non autorizzata all’istigazione a delinquere.

E intanto c'è attesa sulle eventuali decisioni in merito alla vicequestore di Roma, Nunzia Alessandra Schilirò, sotto procedimento disciplinare per essere intervenuta sul palco di una delle manifestazioni. «Ho solo espresso il mio pensiero, ho solo detto che ho giurato sulla Costituzione e intendo rispettare quel giuramento», si è difesa su Facebook.

Il capo della polizia, Lamberto Giannini, ha spiegato che «da subito abbiamo iniziato il vaglio del comportamento che sarà valutato nelle sedi competenti». Decisione decisamente più drastica è stata presa nei confronti del generale dei carabinieri Antonio Pappalardo, il focoso leader dei Gilet arancioni, già finito nei guai un anno fa per una manifestazione di piazza in piena pandemia. Il ministero della Difesa gli ha tolto i gradi per motivi disciplinari dopo le ennesime dichiarazioni contro il governo, e contro le norme anti-Covid, diffuse sui social network. Si è conclusa con un nulla di fatto, infine, la tanto annunciata protesta degli autotrasportatori, invitati a "bloccare l’Italia» con i loro tir. La manifestazione, che dovrebbe continuare anche nei prossimi giorni, non ha creato particolari disagi sulla rete autostradale. Una ventina di auto con alcune decine di attivisti sono state intercettate dalla polizia stradale e bloccate sull'A12 subito dopo il casello di Pisa centro. Tutti i presenti sono stati identificati e invitati a invertire la marcia e a tornare a casa.

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