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Sileri: "Toglieremo quarantena ai vaccinati ma non subito. Monitoriamo le varianti"

Pierpaolo Sileri

«Credo che arriveremo a togliere la quarantena ai vaccinati passando per una ulteriore riduzione. E' un momento di transizione questo, le cose stanno andando molto bene, osserviamo ciò che accadrà nelle prossime settimane come i contagi dopo aver riaperto tutto, comprese le scuole. Poi penso che sia auspicabile e di buonsenso liberare chi è vaccinato dalle quarantene». A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto a 24 Mattino su Radio 24. "Perché non viene fatto subito? Perché vi è sempre il rischio di varianti, stiamo monitorando l’eventuale presenza di varianti, le vaccinazioni stanno andando molto bene ma è così in tutti Paesi del mondo», continua il sottosegretario.

Parlando delle quarantene a scuola, aggiunge: «Aspettiamo cosa dirà il Comitato tecnico scientifico, ma anche qui il buonsenso della vaccinazione e dell’opera di screening nella classi sotto i 12 anni anche con i test salivari, dovrà limitare le quarantene per le classi. Poi dipenderà dal tipo di classe e da quella che è la possibilità di contatto». «Nelle classi più piccole è più facile che si verifichi un contatto e quindi è più difficile poter gestire delle quarantene ristrette, mentre nelle classi in cui ci sono soggetti un po' più grandi è chiaro che è tutto più semplice perché i contatti sono più limitati», conclude Sileri.

Ci sono più di 600mila prestazioni sanitarie rinviate a causa della pandemia di Covid-19. A dirlo è il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto a 24 Mattino su Radio 24. «I numeri delle prestazioni rinviate causa Covid sono anche maggiori di quelli denunciati dai medici perché questo è un conteggio limitato al 2020. C'è anche un conteggio del 2021 con un numero di intervento chirurgici stimato intorno ai 600.000 - spiega - Questo dato è la somma delle prestazioni mancate nel 2020 e in parte del 2021. Stiamo completando la revisione per capire il numero esatto ma è una cifra superiore alle 600.000. Sono saltati interventi non solo per patologia benigna ma anche per patologie più gravi, i cosiddetti interventi di Classe A, interventi che devono essere svolti entro un tempo ben determinato, tra cui purtroppo anche patologie oncologiche e trapianti».

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