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Caso Morisi, i racconti e le testimonianze dei "festini": bufera su Lega e Salvini

La vicenda avrà effetti anche all’interno della Lega che sta affrontando un momento di grande confusione

Indagato per cessione droga Luca Morisi, ex guru social della Lega. E mentre si riconcorrono le testimonianze e i racconti dei "festini" interviene il leader della Lega: «Ha sbagliato ma potrà sempre contare su di me», afferma Salvini, che attacca la «schifezza mediatica che condanna prima che sia un giudice, un tribunale a farlo. Io non mi sono mai permesso di commentare - aggiunge il leader della Lega - le vicende del figlio di Grillo o degli amici di Conte o di qualche altro politico di sinistra.

La difesa di Matteo Salvini

«Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima dei tribunali. Sono vicende personali, non politiche - ha detto ancora Salvini - Luca è una gran bella persona, un amico di una vita - ha aggiunto - se ha sbagliato utilizzando personalmente, non vendendo, sostanze che io combatterò finchè campo, la giustizia farà il suo corso».

«Ogni droga è morte e va combattuta - ha continuato Salvini - sono contro ogni forma di legalizzazione ma in un Paese civile prima di sputtanare qualcuno, si aspetta che sia la giustizia a fare il suo corso». «Prima di condannare, e sbattere il mostro in prima pagina, si deve aspettare la giustizia. Se poi settimana prossima uscirà, come sono convinto, che il dottor Luca Morisi non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità? Se tutti attaccano la Lega, è perchè siamo gli unici che diamo fastidio a un sistema, che vuole portare indietro l’Italia.

"Non commento i fatti che riguardano Morisi così come non commento i processi ben più gravi che pendono sui figli - e non i collaboratori - di altri politici importanti. Io sarò sempre contro ogni tipo di liberalizzazione e legalizzazione della droga. Chi la spaccia è un delinquente, chi la usa è un cretino" ha detto ancora Salvini.

Salvini e la "citofonata" allo spacciatore

Matteo Salvini, però, non si è pentito della citofonata fatta ad un presunto spacciatore al quartiere Pilastro di Bologna nel 2020, quando chiese «Scusi lei spaccia?». A margine di un sopralluogo all’ex Macello di Milano, infatti, il leader del Carroccio, a chi gli chiedeva se, alla luce degli sviluppo della recente vicenda Morisi, si fosse pentito di quella citofonata, ha risposto: «No, perché hanno arrestato degli spacciatori. Lì c'erano degli spacciatori che sono stati arrestati. Non andiamo a caso. Diciamo che sono stato ministro dell’Interno e qualche contatto con le forze dell’ordine ce l’ho».

La pioggia di polemiche su Lega e Salvini

"Nella vicenda personale di Morisi non entrerei, lasciamo che la giustizia faccia il suo corso, colpisce il fatto che Salvini con gli amici sia molto indulgente. Attendiamo di capire che effetti avrà questa vicenda all’interno della Lega che sta affrontando un momento di grande confusione, lo vediamo dalle posizioni politiche e pubbliche, dalle divisioni interne che stanno emergendo. Mi auguro che ci sia una sintesi politica chiara perchè un partito che sostiene il Governo in un momento ancora delicato del Paese deve esprimere una posizione chiara". Così Giuseppe Conte, il presidente del Movimento 5 Stelle - L'Italia deve essere messa in sicurezza, con le sfide autunnali che ci aspettano la libertà di coscienza può di diventare libertà di incoscienza, dobbiamo andare avanti con la campagna vaccinale ma se diamo segnali equivoci rischiamo di non completare l’ultimo miglio".

«Morisi, l’uomo della Bestia, lo strumento della propaganda del leader della Lega Salvini, è indagato per gravi fatti di droga. Un motivo in più per stare lontano da un politico che si è costruito fondando le sue idee sul rancore e l’odio nei confronti dei diversi, meridionali per primi, e che deve ancora restituire il maltolto di soldi pubblici sottratti alle tasche degli italiani. E in Calabria gli piace andare a braccetto, frequentare e candidare persone dalle quali sarebbe necessario rimanere a distanza di sicurezza». Lo afferma Luigi de Magistris, candidato presidente alla Regione Calabria. "Leggo che Salvini si lamenta oggi del "mostro sbattuto in prima pagina".

Mi domando stupita: ma se ne accorge solo adesso? Non si ricorda quando la Bestia di Luca Morisi massacrava le nostre vite ogni giorno? Nella vicenda della mia famiglia non girava droga, ma solo tanto odio, l’odio che ricevevamo dalla macchina della propaganda social di Lega e Cinque Stelle. Noi rimaniamo garantisti sempre. Ma speriamo che questa vicenda serva a tutti loro per cambiare stile" ha scritto invece Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva. «Per anni, grazie al suo staff social, Salvini ha offeso, infamato, deriso, accusato ingiustamente, diffuso odio e pregiudizi contro i suoi avversari, contro le persone più deboli e bisognose, contro i "diversi". E così facendo ha fatto la sua fortuna politica. Ed è proprio per questo che atteggiarsi ora a buon samaritano fa abbastanza sorridere. Salvini, ovvero la tragedia di un uomo ridicolo» ha affermato invece il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

Sulla vicenda è intervenuto con un tweet anche Lapo Elkan

Lo schiaffo morale di Ilaria Cucchi

Sul caso Morisi è intervenuta anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano: "Perdono perchè mi piace pensare che abbia capito e che ora condivida la disperazione che portiamo sulle spalle. Lo perdono. Si. Però Stefano lo hanno ammazzato». Parole amare quelle di Ilaria Cucchi in un post su Facebook a proposito dell’indagine che vede coinvolto Luca Morisi.

«Ora so che tutte le durissime prese di posizione di Matteo Salvini contro Stefano Cucchi e la mia famiglia hanno un volto: Luca Morisi, indagato dalla Procura di Verona per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti -scrive la sorella di Stefano Cucchi- Così almeno leggo sui giornali. Leggo delle sue pubbliche scuse a Salvini ed al partito: «Ho delle fragilità irrisolte». Così si giustifica. Quanta gratuita sofferenza ci ha inflitto oltre al dolore per Stefano. Eppure io lo perdono. Però Stefano lo hanno ammazzato».

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