E' guerra aperta tra il prete di un paesino dell’Imperiese, Ospedaletti, e una donna talmente irritata dal suono delle campane della chiesa che tutte le volte, puntuale, scende in piazza e accompagna il "din don" con una sequela di bestemmie. Il prete ha sopportato un po' poi, sulla spinta delle continue lamentele dei fedeli, ha scritto il lungo articolo sul bollettino intitolato '"Le campane che dovrebbero attirarci a Dio, attirano le bestemmie», accompagnando il testo con il decreto vescovile in cui si riporta la storia delle campane e il regolamento. Il problema delle campane, ammette il prete «esiste da sempre, da quando la buon'anima di don Martelletti ha fatto costruire il campanile - ha detto -. Non capisco perché questa avversione: le campane suonano cinque volte al giorno per non più di tre minuti complessivi. Alle 12 e alle 20 salutano la Madonna, mentre negli altri momenti annunciano messa e rosario e c'è una pausa dalle 12 alle 17. Ogni volta suonano non più di 30 secondi».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata il 12 settembre scorso, quando la donna, che abita vicino alla chiesa, è scesa in piazza puntuale e ha iniziato a bestemmiare, proprio nel giorno della Festa di Maria. «Ho ricevuto tantissime telefonate, da parte dei vicini scandalizzati. Io non l'ho sentita altrimenti l’avrei rimproverata» ha detto il prete che dice di non aver presentato alcuna segnalazione ai carabinieri. Tra l’altro, la blasfemia non è più un reato ma un illecito amministrativo, essendo stata depenalizzata nel 1999 e prevede solo una sanzione da 51 a 309 euro. La battaglia prosegue ma don Michele ha gettato il guanto della sfida: «Sono disponibile - ha detto - a ricevere chiunque voglia dialogare».
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