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Prete scoperto a comprare cocaina in pineta a Migliarino (Pisa)

Quantità per uso personale, Polstrada lo segnala come assuntore

Immagine d'archivio

Un altro prete trovato dalla polizia con cocaina in Toscana. L’aveva appena comprata in piena notte in una pineta Migliarino (Pisa).  Stavolta però non ci sono reati rispetto ai casi eclatanti di altri sacerdoti toscani dove la cocaina si è intrecciata per vari motivi e in situazioni distinte con le loro vicende personali di indagati, don Luca Morini, detto pure don Euro, a Massa (processo in corso), e don Francesco Spagnesi, arrestato a Prato pochi giorni fa per un giro di festini a base di droghe comprate con le offerte dei fedeli. Ora la nuova storia ha profili più contenuti e coinvolge un prete, 45enne, titolare di una parrocchia in Versilia. Agenti della Polstrada gli hanno trovato addosso una bustina di "coca", giusto la quantità minima per l’uso personale.

Niente denuncia penale dunque, tuttavia è scattata la segnalazione alla prefettura come assuntore. Il religioso non era solo, dicono le ricostruzioni. Con lui c'era un uomo, comunque completamente estraneo ai controlli, che, pare, lo accompagnasse nella missione 'notturnà di acquisto interrotta da un controllo di routine della Polstrada sull'Aurelia tra Torre del Lago (Lucca) e Migliarino (Pisa). La pattuglia ha deciso di intervenire notando un conducente di auto, in abiti civili e non religiosi, scendere nel buio dalla vettura, andare nel bosco e risalire poco dopo a bordo. Gli agenti lo hanno fermato un pò più avanti, a un distributore di benzina.

Grande la sorpresa dopo aver consultato i documenti: avevano davanti un sacerdote. Il religioso non avrebbe loro dato spiegazioni sul possesso di cocaina. La droga è stata sequestrata e la patente di guida ritirata. Si aspettano decisioni della curia. L’arcivescovo monsignor Paolo Giulietti, ha saputo della vicenda mentre era fuori diocesi. Appena rientrato a Lucca vuol parlare con il parroco e verificare di persona le circostanze.

Tra i due c'è stato un breve contatto telefonico. La diocesi ha diffuso una nota in cui specifica che «l'arcivescovo Paolo Giulietti si è subito attivato per comprendere le circostanze di quanto avvenuto. Lo stesso arcivescovo, rintracciato il sacerdote, sta affrontando con lui la questione in attesa, ripete, di verificare quanto effettivamente successo». Provvedimenti potrebbero essere presi in breve tempo ma solo dopo che Giulietti avrà piena contezza degli avvenimenti, in particolare sulla condizione personale e psicologica del prelato. Rispetto alle vicende di Massa e Prato, questa al momento ha contorni più limitati. Nella vicenda di Prato l’ultimo sviluppo parla di 130-150.000 euro di ammanchi alla chiesa della Castellina e la parrocchia ha sporto querela visto che sono le offerte dei fedeli. Inoltre, don Euro a Massa è stato ridotto allo stato laicale mentre va avanti il processo, mentre a Prato don Spagnesi è agli arresti domiciliari.

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