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Ponte di Ferro crolla a Roma, nessun ferito dopo il vasto incendio in zona Ostiense: VIDEO E TESTIMONIANZE

 Il ponte dell’Industria del quartiere Ostiense, noto a Roma come Ponte di Ferro, ha preso fuoco poco prima di mezzanotte. Un rogo di vaste dimensioni, che ha causato il crollo di una parte laterale della struttura, che collega Trastevere con Ostiense - zone della movida - attraversando il Tevere, senza però comprometterne apparentemente la stabilità statica nè causare feriti. La presenza di alcune persone accampate sotto al ponte e di alcune sterpaglie potrebbe aver avuto un ruolo di detonatore delle fiamme, che hanno avvolto le tubature del gas e dell’elettricità che corrono lungo il ponte.
In pochi minuti il ponte è stato avvolto dalle fiamme in diversi punti. I vigili del fuoco, che hanno escluso l'ipotesi di feriti, sono intervenuti tempestivamente ma hanno dovuto attendere alcuni istanti prima di mettere mano ai cavi elettrici, poi hanno impiegato 40 minuti per spingere il rogo. Dopo pochi minuti è venuta giù una passerella lunga circa 7 metri che corre sotto la struttura e che serviva per la manutenzione e il passaggio di cavi elettrici, spiegano i vigili del fuoco.
«E' presto per dire quando sarà possibile riaprire il Ponte», ha sottolineato Francesco Notaro dei vigili. «Anche se la struttura in sè appare intatta, abbiamo già notato delle possibili deformazioni. Serviranno un sopralluogo e altre verifiche», ha aggiunto.

Molto alta la temperatura raggiunta dalle fiamme, alimentata dal rivestimento di gomma dei cavi elettrici. Sul posto la sindaca uscente Virginia Raggi. «Al momento quello che possiamo dire è che stringe il cuore vedere un pezzo di storia ridotto così. Domattina è stato convocato il comitato comunale per vedere i servizi, gas e luce. E poi bisogna vedere la stabilità strutturale. Dopo cercheremo di lavorare sulla riapertura della viabilità. Per ora l’importante è che non risultano persone ferite. Ci sono accertamenti in corso». Poco dopo è arrivato anche Roberto Gualtieri, candidato sindaco del centrosinistra. «Abbiamo avuto molta paura - spiega il minisindaco di Garbatella, Amedeo Ciaccheri - ancora nel quadrante mancano acqua e luce, sono state scene davvero drammatiche».

Tra le ipotesi un cortocircuito ai cavi elettrici

C'è anche quella di un cortocircuito dei cavi elettrici tra le ipotesi al vaglio per il rogo che ha interessato nella tarda serata di ieri il quartiere Ostiense e in particolare il Ponte di Ferro andato parzialmente distrutto. Lo apprende l’AGI da fonti investigative: «Sotto al ponte ci sono numerosi servizi, cavi elettrici che sono riferiti a servizi come l’illuminazione pubblica», spiegano le stesse fonti che aggiungono: «L'innesco potrebbe essere stato in una parte del ponte e le fiamme potrebbero essersi propagate poi alle sterpaglie sottostanti e ai ritrovi di fortuna dei senzatetto». Altra ipotesi, che appare ancora più probabile, è quella di un incendio nato da un fornelletto utilizzato da alcuni clochard che abitavano stabilmente nei pressi del ponte. Sembra invece quasi escluso il rogo di natura dolosa.

La storia del Ponte dell'Industria

Il nome ufficiale è Ponte dell’Industria, ma per tutti a Roma è, o forse è meglio dire era, Ponte di Ferro. Fu costruito tra il 1862 e il 1863 da una società belga per consentire alla linea ferroviaria proveniente da Civitavecchia, che fino ad allora aveva avuto la sua stazione appena fuori Porta Portese, di congiungersi alla nuova stazione ferroviaria centrale di Termini. La società belga effettuò il lavoro in Inghilterra, poi il ponte fu trasferito in pezzi a Roma, dove fu montato.
Inizialmente il ponte, costituito da arcate in ferro e ghisa appoggiate su piloni costituiti da tubi di ghisa riempiti di calcestruzzo, si sollevava nella parte centrale per permettere ai piroscafi e ai bastimenti armati di passare liberamente. Il 10 luglio 1863 sul ponte transitò la prima locomotiva e il 14 luglio successivo gli ingegneri pontifici vi fecero passare due treni nello stesso momento per le prove di carico. Il 24 settembre, alla presenza del pontefice Pio IX, sul ponte passò ufficialmente il primo treno della linea Roma-Civitavecchia.

Nel 1910 il ponte dell’Industria fu sostituito, per la viabilità ferroviaria, dal vicino ponte di San Paolo poco più a monte e nel 1911 la sua struttura fu sottoposta a radicali rifacimenti: da allora il ponte viene transitato, nei due sensi, da pedoni, su appositi marciapiedi, e da vetture. La struttura ha una lunghezza di 131,20 metri, una larghezza di 7,25 metri e presenta tre luci a travate metalliche. Il 7 aprile 1944 il ponte fu testimone della barbarie nazifascista. Dieci donne furono sommariamente giustiziate dalle truppe del servizio di sicurezza delle Ss, dopo l’assalto a un forno che riforniva le truppe d’occupazione tedesche. Le donne, sorprese dai militari tedeschi con pane e farina, furono allineate sulle transenne del ponte dell’Industria sul lato di via del Porto Fluviale e fucilate.

 

Le testimonianze

«Abbiamo sentito uno scoppio, la puzza di gomma bruciata e di gas. Subito è andata via la luce e siamo scesi in strada». A raccontarlo dei condomini di un palazzo di riva Ostiense a pochi metri dal ponte dell’Industria, a Roma conosciuto come il ponte di Ferro, danneggiato dal rogo della scorsa notte. «Si sono sentite anche delle grida di aiuto venire dagli accampamenti lungo il Tevere - racconta un altro - poi abbiamo visto le fiamme. Pian piano abbiamo visto il rogo crescere e avvolgere il ponte».

Le parole dei rappresentanti dell'Italgas

Un portavoce Italgas informa che "dalle verifiche condotte già nelle prime ore della mattinata, le condotte del gas che corrono lungo il ponte di ferro all’Ostiense, prontamente isolate chiudendo le valvole a monte e a valle, non hanno subito danni dall’incendio né lo hanno alimentato. Il servizio di distribuzione del gas nella zona prosegue regolarmente e non ha subìto interruzioni. L’esiguità dei consumi di queste ore consente per il momento di poter fare a meno dell’apporto di gas proveniente dalle condotte chiuse».

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