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Tamponi gratis per il green pass, asse trasversale ma Orlando dice no

A tre giorni dall’avvio dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, cresce il pressing sul governo per rendere gratuiti i test anti Covid necessari ad ottenere la certificazione verde per chi non è vaccinato.

Taponi gratis per il green pass? A tre giorni dall’avvio dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, cresce il pressing sul governo per rendere gratuiti i test anti Covid necessari ad ottenere la certificazione verde per chi non è vaccinato. E si salda un asse trasversale che va da Matteo Salvini (tra i primi a porre la questione assieme ai sindacati) fino a Beppe Grillo. Ma il titolare del Lavoro, il dem Andrea Orlando, chiude ogni spiraglio: «Far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato», taglia corto il ministro.

La richiesta di tamponi gratuiti ha accompagnato di pari passo la decisione del governo di estendere l’obbligo del green pass per accedere ai luoghi di lavoro, sia pubblici che privati. Decreto varato a metà settembre e le cui norme scatteranno da venerdì. Nei giorni antecedenti il via libera al provvedimento da parte del Cdm, Salvini - inizialmente contrario alla misura - ha sollevato la necessità di prevedere «milioni di tamponi rapidi gratuiti o a basso prezzo per milioni di famiglie di italiani in difficoltà». Ma la richiesta, avanzata anche dai sindacati, non è passata. Tuttavia, le farmacie (con sanzioni per chi non si adegua) saranno obbligate ad applicare prezzi calmierati. Nel frattempo, in Parlamento si discuteva il primo decreto sul green pass, e con un emendamento i leghisti hanno incassato l’estensione della validità dei tamponi molecolari da 42 a 72 ore.

A favore dei tamponi gratuiti si è schierato anche Giuseppe Conte ("Noi come M5s abbiamo invocato e proposto il tampone gratis, quindi adesso bisogna vedere per quanto riguarda le dotazioni finanziarie", spiegava il leader pentastellato alla vigilia del Cdm sul green pass). Sulla stessa linea la leader di FdI Giorgia Meloni, contraria sin dall’inizio all’obbligo di green pass. Contrari invece alla gratuità dei tamponi Pd, Italia viva e Leu, ma anche Forza Italia. Il tema viene riportato alla ribalta dal cofondatore del Movimento 5 stelle. Grillo dal suo blog parla di necessità di «pacificazione» sul green pass e, per questo, dopo aver fatto alcuni conti da «ragioniere», ritiene utile che «lo Stato paghi i tamponi» ai lavoratori.

 I lavoratori «senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa. Se lo Stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021», spiega il garante M5s.
E torna alla carica anche Salvini: «Allungare la validità di tutti i tamponi», non solo quelli molecolari, «da 48 a 72 ore e garantire tamponi gratuiti a lavoratrici e lavoratori senza green pass», insiste il leader leghista. «Il governo deve intervenire immediatamente per evitare caos e discriminazioni, la spesa dei tamponi venga interamente coperta dallo Stato e la durata del green pass duri almeno 72 ore», incalza Meloni.

Uno stop alla proposta di Grillo arriva dall’interno del Movimento stesso: a bocciare l’ipotesi è il sottosegrtario pentastellato Carlo Sibilia. Che osserva: «Ammesso e non concesso che ci sia un miliardo a disposizione, userei queste risorse per aiutare le famiglie che hanno avuto decessi a causa della pandemia». Per Sibilia «va bene che si arrivi a prezzi calmierati per i tamponi, ma i vaccini sono gratuiti. Chi oggi non ha il green pass è un no vax». Stesso ragionamento svolto da Forza Italia: «I tamponi devono essere gratuiti solo per chi non può fare il vaccino. La politica tutta dovrebbe invitare gli italiani a immunizzarsi e a farlo subito invece di immaginare escamotage utili alla propaganda politica, ma estremamente dannosi per la salute pubblica», spiega Licia Ronzulli. Tranchant il commento di Più Europa: «Beppe Grillo ha risposto al richiamo della foresta, accodandosi a Meloni e a Salvini nella richiesta di tamponi gratuiti per chi non vuole vaccinarsi e ricominciando a coccolare il popolo dei no-vax, a cui è sempre stato affezionato».
A porre la pietra tombale sulla proposta è il ministro Orlando: «Mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione, ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato», osserva il titolare del Lavoro, convinto del fatto che il tampone gratuito «significa in qualche modo smentire l’orientamento che fino a qui è stato seguito e che vede nel green pass uno strumento di tutela dei luoghi di lavoro ma anche uno strumento di incentivazione alla vaccinazione».

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