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Omicidio Fortugno: chiesti 20 anni per Paolo Chindemi e la conferma delle condanne inflitte in primo grado

La sera del 16 marzo 2018 fu uccisa l’innocente Fortunata Fortugno e fu ferito Demetrio Logiudice che era il reale obiettivo

C'è la piena responsabilità degli imputati nelle vicende avvenute nella frazione Gallico, a nord della città di Reggio: dal coinvolgimento nel delitto del “Torrente Gallico”, quando la sera del 16 marzo 2018 fu uccisa l’innocente Fortunata Fortugno e fu ferito Demetrio Logiudice che era il reale obiettivo; alle intimidazione e scorribande criminale per l'affermazione sul territorio: non hanno avuto dubbi i rappresentanti della Procura generale di Reggio Calabria, i due sostituti della Direzione distrettuale antimafia, Walter Ignazitto e Diego Capace Minutoli, che oggi hanno condotto e completato la requisitoria in Corte d'Assise d'Appello nel processo “De Bello Gallico”.

Le conclusioni dei Pg: "Da confermare tutte le pene inflitte in primo grado". Il processo di primo grado (celebrato nelle forme del rito abbreviato) si è concluso con le condanne di Paolo Chindemi 20 anni di reclusione; Mario Chindemi (collaboratore di giustizia) 14 anni; Ettore Bilardi 15 anni e 4 mesi; Santo Pellegrino 12 anni e 4 mesi; Pietro Pellicanò 14 anni e 8 mesi.

Alle pene principali hanno fatto seguito numerose pene accessorie quali tra anni di libertà vigilata una volta scontata la pena, l’interdizione dai pubblici uffici e il risarcimento delle numerose parti civili (da quantificarsi in separata sede). Già avviate le prime discussioni difensive con gli interventi dei difensori di parte civile.

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