«A Trieste siamo stati criticati, ma là non c'erano più lavoratori, i lavoratori erano entrati nel porto perché volevano lavorare: c'erano frange estremiste arrivate da fuori che ne volevano fare una manifestazione nazionale. Le forze di polizia non hanno usato manganelli, c'erano disposizioni precise dal capo della Polizia, hanno cercato di far allontanare la gente. Io peraltro non sapevo che il proprietario di maggioranza dello scalo è il porto di Amburgo. Ci sono interessi commerciali che vanno ad incidere sull'economia della città. Con i tir fuori fermi che non riuscivano ad entrare, il bilanciamento dei diritti e degli interessi doveva portare ad uno sgombero leggero e riuscire a far ripartire il porto, per evitare ricadute sulla città». Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato di polizia Siulp.
Capo Polizia, ingenerose critiche su singoli episodi
«Il nostro è un mestiere complicato e noi possiamo essere accusati di tante cose, siamo fallaci in quanto uomini e donne e non è detto che vada sempre tutto bene, ma noi ce la mettiamo sempre tutta e non è sempre facile riuscire a far andare tutto bene. E’ ingeneroso fare valutazioni su singoli episodi senza cogliere il senso di mesi, anni, in cui si è lavorato tutti i giorni quando in tanti avevano l'opportunità di preservarsi stando a casa. Un decimo della nostra forza lavorativa si à ammalata, 17 colleghi sono morti e quindi io ritengo che le valutazioni andrebbero fatte nel complesso e con grande serenità». Lo ha detto il capo della Polizia Lamberto Giannini intervenendo ad un convegno organizzato dal sindacato di polizia Siulp.
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