Sileri: da gennaio probabile terza dose vaccino per tutti. Prima chi ha fatto Johnson&Johnson
«Verosimilmente la terza dose sarà necessaria per tutti» e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson «che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi». Ma «entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, su Radio Capital. La scelta della terza dose, sottolinea il sottosegretario alla Salute Sileri, «è auspicabile sia condivisa di tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei», dove insieme ai casi «aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti». Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni «il suo arrivo dipenderà dagli enti regolatori, e appena sarà approvato sarà disponibile in Italia, io a mio figlio lo farei senza dubbio. Ho un figlio di 2 anni e se ci fosse un vaccino disponibile per la sua età lo farei subito. Purtroppo ancora non c'è» conclude.
Green Pass: Sileri, caso Mietta insegna che è meglio vaccino
Mietta «ha fatto un tampone e poi magari si è infettata poche ore dopo, questa storia storia insegna che è meglio vaccinarsi che tamponarsi», perché il vaccino «dà una garanzia maggiore». Ma «da parte della Rai, le regole sono state rispettate, perché i concorrenti erano in possesso del green pass». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, su Radio Capital, in merito al caso della cantante, non vaccinata e positiva al Covid durante la sua partecipazione al programma «Ballando con le stelle». Questo episodio, prosegue, «deve farci riflettere sul tipo di tampone fatto e la durata della validità» ma no «a restringere ulteriormente maglie del green pass perché sta dando risultati eccezionali mentre con l’obbligo non credo otterremmo di più». Rispetto all’ipotesi di prevedere la partecipazione solo di vaccinati alle trasmissioni, il sottosegretario si dice contrario, ma è favorevole a «una maggiore opera di sensibilizzazione dei concorrenti laddove si prevede una distanza fisica molto ravvicinata».