Un lungo serpertone di auto da Scaletta a Messina. Ecco come si presentava ieri mattina e ieri sera, anche a senso inverso, la strada statale 114 diventata l’unico via di transito per attraversare l’area jonica. Gli automobilisti, fra le 7 e le 9, hanno impiegato anche due ore e trenta per coprire quei venti chilometri. Il passaggio fra Itala e Scaletta è stato l’imbuto che ha creato più rallentamenti. La strada in quei tratti è particolarmente stretta e le curve secche hanno reso difficoltoso anche solo il passaggio contemporaneo dei pullman di linea e delle auto o dei furgoni che viaggiavano nel senso inverso. Altro punto caldo e motivo di rallentamento, quello di Santa Margherita. La serie di semafori, ovviamente, allunga le code e sono dovuti intervenire i Vigili urbani, in seconda mattinata, per fluidificare il traffico. Tutto questo perché l’autostrada è impercorribile dalle 18 di lunedì, quando il Consorzio Autostrade ne ha deciso la chiusura a seguito del cedimento di un grosso masso dalla sommità della collina che sovrasta la corsia lato mare. Precauzionalmente e per eseguire le verifiche sulle condizioni del costone è scatta l’inibizione della carreggiata, ma, proprio in questo periodo, anche l’altra è inutilizzabile perchè è in corso il rifacimento del manto stradale. Il Consorzio autostrade aveva stimato in una decina di giorni il tempo necessario per poter riaprire la carreggiata sulla quale sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria. «Parlando con l’azienda che se ne sta occupando – ha detto Salvatore Minaldi, direttore generale del Cas – siamo arrivati alla convinzione che venerdì o al massimo sabato mattina la carreggiata lato monte possa essere aperta. I lavori di bitumazione saranno accelerati al massimo e, appena saranno terminati, tutto il flusso sarà indirizzato in un doppio senso che alleggerirà la viabilità locale. L’unica incognita è il maltempo. Se dovesse continuare a piovere la bitumazione all’aperto è praticamente impossibile e il programma potrebbe saltare. Invece, per le verifiche e i primi lavori sul costone dal quale è caduto il masso da due quintali, ci vorrà più di un mese: dovremo posizianare una barriera paramassi e una rete armata su un fronte di 150 metri».
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