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A Trieste boom di contagi dopo i cortei no Green pass: attivati nuovi posti letto Covid all'ospedale Maggiore

Il movimento contro il Green Pass è sceso ancora una volta in piazza ieri a Trieste. Il corteo partito nel pomeriggio da Campo San Giacomo, nella fase più partecipata ha raccolto circa 7-8 mila contestatori. In testa alla manifestazione c'erano i “ferrovieri contro il Green Pass” che con il loro striscione hanno guidato la folla per le vie della città fino a piazza Venezia.

A promuovere la protesta è stato il Coordinamento No Green Pass Trieste, incurante del fatto che nelle ultime due settimane in città i contagi di Covid-19 abbiano fatto un balzo in avanti. Fino a ieri mattina erano 46 i nuovi positivi dopo aver partecipato alle proteste dei giorni scorsi, ma ieri  in serata il numero è salito fino a 70 casi. E potrebbe essere solo l'inizio. "Stiamo assistendo ad un andamento di crescita generale dell'epidemia, soprattutto a Trieste, in modo esponenziale - ha indicato il vicegovernatore del Fvg Riccardo Riccardi, che ha anche la delega alla Salute -. Potrebbe essere difficile, o richiedere un tempo lungo, far ridiscendere la curva dei contagi e questo desta qualche preoccupazione".

"Per far fronte all'emergenza Covid-19, da oggi la Sc Malattie infettive ha dovuto riattivare i posti letto di degenza che si trovano al terzo piano della palazzina infettivi dell'ospedale Maggiore di Trieste. Qui saranno curati 4 nuovi pazienti colpiti dal virus, mentre altri 15 si trovano già ricoverati al primo piano della struttura rimasto sempre aperto". Lo annuncia il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. "Purtroppo il virus ha ripreso a correre e le notizie che giungono dal pronto soccorso non sono certo confortanti. Da questa mattina - aggiunge Riccardi - una decina di persone si trova in lista di attesa e nelle prossime ore una parte sarà sicuramente accolta all'interno del reparto". "Dalle informazioni che ci giungono dal Sc Malattie infettive oltre il 90% dei pazienti ricoverati non risulta vaccinato. Il rimanente - conclude il vicegovernatore - è composto da persone molto anziane o fragili che sono ancora in attesa della terza dose del vaccino o l'hanno fatta da poco tempo".

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